Dettagli Recensione

 
La masseria delle allodole
 
La masseria delle allodole 2019-07-10 15:34:56 ChiaraC
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
ChiaraC Opinione inserita da ChiaraC    10 Luglio, 2019
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Bella trama, stile deludente

La storia della famiglia armena Arslan, sterminata dai turchi durante il genocidio del 1924.

Mi accodo alle opinioni di molti altri critici che hanno lasciato, su questo sito, la loro recensione: questo libro e' stato per me una delusione.
L'avevo comprato piu' di dieci anni fa, su consiglio del mio professore di storia, ed e' spesso elogiato come racconto vivido e toccante di un massacro spesso dimenticato. Mi sono decisa a leggerlo solo adesso, matita alla mano, sperando di trovare qualche prezioso esempio di stile e metafore (mi piace sottolineare e appuntare i miei libri).

La storia l'ho trovata di per se' interessante e molto toccante, il massacro della famiglia e' descritto in modo vivido e crudo e ti penetra nelle ossa, te lo ricordi quando stai per addormentarti, ed e' traumatizzante il terribile destino a cui sono state sottoposte queste povere persone. Per questo, tuttavia, mi piacciono i libri ispirati alle storie vere, perche' permettono di rendere umani e vicini eventi e massacri che altrimenti rimarrebbero freddi dati da libri di scuola.

Pero' lo stile mi ha deluso parecchio:

-la scrittrice si identifica spesso come "la bambina" e parla di se' in terza persona, raccontando come il "Solo da vecchio Yerwant aprirà con la bambina la teca della nostalgia". Perche'? Ho capito che hai scelto di parlare dei personaggi in terza persona, nonostante siano i tuoi familiari, ma non puoi definirti anche tu come una semplice nipote? Del tipo "Solo da vecchio Yerwant aprira' a sua nipote la teca della nostalgia"

-La scrittrice utilizza passaggi in corsivo e di stile vagamente poetico per farti intuire cosa accadra' ai personaggi in futuro. Perche'? Puo' essere usata una semplice prolessi, sullo stampo di quelle utilizzate da Marquez in "Cent'anni di solitudine"

-Lo stile e' di quelli che "vuole emozionare per forza", spesso cerca di farti venire il magone, di commuoverti, e questo sforzo si intravede e rovina tutto.

Insomma, la trama e' bella, lo stile un po' meno, e mi dispiace davvero tanto dover dare una recensione del genere

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Commenti

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Non ho letto questo libro. Vedo però che ne sei stata delusa. In effetti se n'è parlato molto a livello contenutistico. Anch'io attribuisco molta importanza alla qualità della scrittura (altrimenti come si fa a parlare di letteratura??) .
Dell'autrice ho letto un testo successivo ("...delle perle di legno"), un romanzo autobiografico che mi è piaciuto discretamente : un contenuto non dirompente, ma una scrittura limpida, a tratti poetica.
Anche a me piace lasciare traccia scritta sulle pagine lette. Le emozioni indotte non piacciono neanche a me! Grazie per il contributo, interessante pagina di storia, la si può approfondire in modo diverso.
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