Dettagli Recensione
Notti insonni e latte caldo...
Un meraviglioso romanzo sulla perdita...o meglio su quello che arriva dopo, su come procedere "nonostante", sulla possibilità di andare avanti.
Su quanto possa essere diverso il modo di affrontarla, da parte di chi rimane, e su quanto possa essere importante trovare un appiglio per non affondare, per non annegare nelle domande senza risposta, soprattutto quando la persona amata (e perduta), che credevi di conoscere benissimo, ha coscientemente scelto di porre fine alla propria vita.
Così, all'improvviso.
Mirko.
Bambino difficile e studente brillante.
Mirko e le notti insonni con suo padre e il latte caldo.
Mirko e la natura, Mirko e l'amore per la montagna.
Mirko e Caterina.
Mirko e quella maledetta ultima notte di Capodanno.
Preparativi in corso per un cenone che non c'è mai stato...
Non sarà però Mirko il fulcro di questo romanzo, ma i suoi frammenti, ciò che lui ha lasciato dietro di sé, intorno a sé...dentro le persone che lo hanno amato.
“Le notti blu.
Questo gli ha lasciato, suo figlio.
Notti insonni in cui farsi del latte caldo che non può nemmeno bere.
Le notti blu.
È un bel modo di chiamarle, dopotutto.”
Michele e Larissa, padre e madre che si trascinano da cinque anni, uniti, dentro un dolore che non dovrebbe esistere, che non si può reggere, e che, se non uccide, lascia per sempre dentro una quotidianità dai contorni sfocati, dove è impossibile trovare pace.
Il dolore della perdita di un figlio non si allevia con il tempo, ma si moltiplica.
“Mirko Mirko Mirko Mirko. Non c’è modo di svuotarlo, questo nome. Farlo diventare un suono che assordi meno, un peso che si sollevi un po’, per un momento.”
Cosa fare, allora, di fronte alla possibilità di una luce che filtra, di fronte alla vita che irrompe inaspettata?
C'è chi non può fare a meno di capire, conoscere, scoprire, cercare in quella scia luminosa le risposte mai arrivate, cercare sotto altre forme, per altre vie, parte di quell'amore perduto.
Ed emozionarsi ancora.
E poi c'è chi si chiude, non vuole vedere, non vuole sentire, non vuole credere, non accetta la possibilità che le persone amate siano diverse da come hanno sempre immaginato.
Per paura di soffrire ancora. E ancora.
Una scrittura bellissima, asciutta, secca, bruciante...come ciò che racconta.
Un libro che fa male, ma che si apre al domani, al futuro, all'amore che vive e che sopravvive.
Sempre.