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Le leggi del tempo
La vita è un percorso segnato da tappe obbligate, che si snoda in strade differenti: questo romanzo sembra iniziare in senso inverso, con una fine, che si rivela una genesi anomala dal retrogusto amaro, che sostiene un ritmo contorto ma appassionante, privo di fluidità ma denso di stimoli.
La trama rivela subito la sua complessità introversa, che si allarga nel tempo, oltrepassando i limiti di una singola generazione. L’intreccio è sostenuto da personaggi dal carattere definito dalle loro parole, da visioni che si incontrano e danno origine a nuove vite e nuovi significati, da opposti che si scontrano per costruire. Il ritmo si avvolge a spirale su vite che sembrano prive di superfici, esistenze poco carnali che si dibattono nei loro quesiti, nelle loro paure contrastanti che si esprimono in tesi e antitesi complesse. Su tutto incombono costantemente la morte, che sbarra la strada e offre una via di uscita, la speranza, che imprigiona insieme vita e dolore, e l’amore, un’incognita che affonda le radici nel desiderio.
Il romanzo narra la storia di una famiglia che si snoda per più di una generazioni, un percorso accidentato dove la ripetizione è vincolo e sostegno, dove il dubbio sostiene la tenacia, dove la luce illumina e gela, incoraggia e tortura. Una storia che disorienta, anche se forse non c’è nulla di nuovo, in fondo: Lui e Lei, una ferita nella memoria da guarire, un passato su cui riscrivere, una nuova volontà da costruire. Lui e Lei, una storia antica, con infinite possibilità. La tragedia tende a ripetersi, tuttavia l’amore suggerisce nuove strade che pur non annientando il dolore e la morte nutrono il desiderio, “nonostante tutto”, di continuare. “Le leggi del tempo non sono le leggi dell’amore”, tuttavia, noi siamo il tempo e noi amiamo, “nonostante tutto”.
Ci vogliono coraggio e attenzione per avventurarsi nella densità di questo romanzo. La lentezza della lettura, però, costituisce un valore aggiunto per chi è armato di curiosità. Il ritmo è lento, talvolta spezzato dalla meschinità del male e dalla stupidità dell’umano, che irrompe nella tragedia suscitando sorriso più che angoscia.
“Guardate, ho trovato un euro. L’oroscopo l’aveva detto, oggi sarà una buona giornata. Mia madre lo diceva sempre, non tutti i mali, vengono per nuocere.”
Un romanzo per lettori affamati di buona scrittura e intensità, una chicca per gli amanti della ricercatezza non pretestuosa. Lettori coraggiosi, che conoscete il valore catartico della tragedia e la dolcezza della brutalità, fatevi avanti! Non resterete delusi. E voi, abituati alle letture tutte d’un fiato, non arretrate: la varietà è ricchezza, quindi vale sempre la pena di provare l’esotico.
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ps. Sei stata bravissima, davvero un bel commento.
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