Dettagli Recensione
Niente è scontato
Mi piace questa cosa della trama che si snocciola da un punto di vista all'altro, in una specie di balletto dei personaggi senza soluzione di continuità e con una leggerezza tale da farti divorare le pagine...
Belli Carlo e Margherita, i due coniugi giovani e pseudo-rampanti alle prese con la quotidianità, la crisi economica e gli sbalzi birichini del cuore e della mente.
Bellissima Anna, la suocera-focolare, personaggio chiave di una famiglia in continuo movimento, la confidente segreta, la vedova alle prese coi ricordi di un marito e di un sospetto che forse non brucia neanche più, il rassicurante filo conduttore di una narrazione che a un certo punto balza in avanti di dieci anni.
Accattivante e misterioso è Giorgio, il ventiseienne fisioterapista burbero ma d'animo generoso, capace di smuovere le fantasie sessuali della 'perfettina' Margherita...
Intrigante Sofia, la studentessa riminese che assume (anche se per poco) le sembianze di una diavola tentatrice, l'ossessione erotica non consumata di Carlo, il professore e marito 'per bene'...
E bello anzi stupendo è questo titolo mono-parola che racchiude un universo di idee e pensieri rassicuranti e invece, per lo più, sta a significare il suo esatto contrario visto che l'argomento stanato, sofferto, trasudante da ogni riga, è proprio l'infedeltà.
E non dimentichiamoci di Milano, l'incantevole e suggestiva Milano, qua sapientemente descritta nell'intimità dei suoi quartieri periferici, con la nebbia fuligginosa a contorno dei palazzi con le luci al neon e gli scarichi rumorosi così come rappresentata nei più signorili scorci delle vie centrali o delle facciate maestose dei palazzi storici, “Si appoggiò su un gradino del Duomo, il palazzo dell'Arengario era coperto di impalcature, due ragazzi avevano azionato una carrucola a motore. Com'era stato capace di metterle le mani addosso, in quel bagno?” Qua è Carlo che rimugina sull'episodio chiacchierato e incompiuto con Sofia, “Si alzò dai gradini del Duomo e inarcò la testa, la Madonnina era così piccola...” ecc...
Scrivo questi pensieri a caldo avendo finito di leggere da poco. Il turbinio di emozioni e sentimenti in me risvegliati è ancora troppo forte per lasciarmi esprimere un giudizio approfondito e corretto. E non parlo di onestà coniugale né di tutto ciò che ognuno di noi può aver ritrovato nelle azioni o nei pensieri dei due protagonisti, bensì di ciò che il personaggio forte di Anna mi ha riportato alla luce, sicuramente con una maggiore consapevolezza. Oggi veniamo tutti bombardati da pillole di psicologia spicciola, è un indottrinamento subdolo e logorroico (e per questo da taluni snobbato e non compreso a pieno) stampato su riviste, giornali, programmi televisivi, siti internet, estrapolato, riscritto o condiviso da e su pagine social, un proliferare di consigli e del noto concetto che “la vita è una sola, e bla-bla-bla” - Ma in quanti sono – siamo - davvero consapevoli che (in particolare) dopo una certa età, quella di mezzo, è ancora più necessario avere ben chiaro il concetto che ogni giorno che passa è un giorno in meno?
E insomma, si capisce che questo libro l'ho proprio adorato! Tra l'altro mi pare di scorgere un Missiroli più maturo, molto più entrante a livello psicologico rispetto al precedente “Atti osceni in luogo pubblico”.
E' un libro da leggere tutto d'un fiato. Non ci sono grandi stravolgimenti, ammazzamenti, tracolli finanziari con colpi di scena apocalittici pertanto ad alcuni potrà sembrare banale. Ma ricordiamoci, la vita, nessuna vita è mai banale.