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Attilio e i campi di zafferano
Un onorevole abbandona tutto e si rifugia in un paesino dell'Appenino a coltivare zafferano. Bravo Serra a descrive la bella presa di coscienza del protagonista sull'essenzialità delle cose che contano veramente nella vita . C'è un continuo tira e molla nel libro tra il presente del personaggio principale fatto di semine, arature, legna tagliata e lavori agresti vari e il pensiero del passato costellato da ospitate tv, cene con vip etc. Molto particolare e concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
..."io conoscevo l'acqua come la conoscono i cittadini, una banale conseguenza del rubinetto, una presenza scontata, una bolletta condominiale. Non la conoscevo come principio, l'elemento madre dal quale tutto origina, l'anima del mondo....Chi guarda le nuvole sta guardando l'acqua , dunque sta pensando alla terra e al suo destino. Chi non alza mai lo sguardo al cielo non sa niente della terra che calpesta. Non sa niente nemmeno di se stesso"