Dettagli Recensione
Libro breve, ma con un contenuto ricco
“Le due metà del mondo” è un libro relativamente breve, ma con un contenuto davvero ricco. Dal titolo è difficile dedurre di cosa tratti il romanzo e dalla sinossi si evince che parli di conquiste, di come una persona possa uscire dalla cupola di protezione.
Il romanzo si legge in fretta, complice lo stile semplice e la facilità del lettore nel riuscire a immedesimarsi nella protagonista – che a volte potrebbe risultare un pochino odiosa – grazie alla scelta di scrivere il libro in prima persona.
Per questo motivo, alcuni personaggi, Salvatore in primis, sembrano poco caratterizzati, anche se il lettore non può far a meno di apprezzarlo. Personalmente credo che proprio lui sia stato un po’ un deus ex machina perché per quanto ci possa essere affetto, per quanto possa essere amico della protagonista, credo che abbia un peso sulle spalle non indifferente ed un adolescente, alla lunga, si potrebbe allontanare se vivesse quello che succede nel libro.
Ad ogni modo, consiglio la lettura del libro. È scritto in modo semplice, ma dà davvero da pensare con un colpo di scena che non ci si aspetta. Avevo pensato, durante la lettura, che potesse accadere, soltanto poca prima che si mettesse in luce la cosa.
È un po’ difficile scrivere senza anticipare nulla, ma posso dire che i personaggi sono ben caratterizzati dalla protagonista e tutti i nodi vengono al pettine alla fine del libro.
Non è un romanzo psicologico, anche se l’introspezione della protagonista è ben caratterizzata. Si denota come un adolescente possa avere sensazioni discordanti verso i membri della propria famiglia, un minuto prima un amore incondizionato, quello dopo rabbia verso i suoi familiari per come la condizionino.
In altre recensioni ho letto che avrebbero preferito che il punto di vista della madre di Maria fosse più lungo, ma a me è sembrato della giusta lunghezza. La storia non è sulla madre, ma su Maria, sulla sua introspezione, su come si sente. È un cercare di entrare nella sua psiche – in prima persona – e quindi è normale che ci siano momenti più lenti. Il punto di vista della madre è servito per sbrogliare tutti i punti che Maria stessa, per via di ciò che accade, non può fare del tutto, perché cambierebbe le sue iniziali convinzioni.
Sicuramente è un libro che consiglio e che mi è piaciuto. È stata una bella lettura che parla di traumi, di affetto verso chi è diverso, di cercare di andare avanti e farsi forza, modificando il proprio io.
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