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Islabonita
 
Islabonita 2019-04-24 16:03:09 Laura V.
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Laura V. Opinione inserita da Laura V.    24 Aprile, 2019
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Intrigo internazionale

Nico Orengo, autore torinese scomparso appena una decina d'anni fa, è stato per me una bella scoperta di questi ultimi mesi. Dopo aver letto, e molto apprezzato, la splendida silloge poetica dal titolo “Cartoline di mare” (Einaudi, 1984), ho voluto subito reperire anche un testo in prosa di questo prolifico e versatile scrittore.
“Islabonita” (Einaudi, 2009) è un romanzo sospeso tra noir e favola dal fascino orientale.
Non a caso, dal Vicino Oriente viene la giovane Fatima, pettinatrice di professione, la quale compare all'improvviso in un paesino dell'entroterra ligure, Isolabona, ribattezzato “Islabonita” da Michel, presunto marinaio marsigliese, sulle note struggenti di una canzone sudamericana che un grammofono ripete puntualmente. Ma chi è in realtà Fatima, al di là della bella e seducente donna che ama farsi il bagno in una tinozza di mirto, scrutare la sua sfera di vetro e stare alla finestra a pettinarsi i lunghi capelli neri? Sullo sfondo della Riviera ligure degli anni Venti del Novecento, prende vita una vicenda ricca di personaggi e intrecci vari, tra sultani in esilio, regine sabaude, anguille che cercano di risalire disperatamente la corrente, fascisti, massoni, servizi segreti, spregiudicate spie provenienti da chissà dove e chi più ne ha, più ne metta.
Ecco, forse sono tanti, troppi gli intrecci e i personaggi che tendono a confondere e a disorientare il lettore, rendendo infine queste pagine, per lunghi tratti, poco invitanti. Peccato, la storia narrata non coinvolge, nonostante un incipit molto promettente e una trama in definitiva piuttosto originale, per non parlare dell'ottima qualità di scrittura di Orengo, abilissimo nel descrivere al meglio quell'angolo d'Italia a cui, come emerge anche dalle sue poesie, era particolarmente legato; gli stessi personaggi di Fatima e Michel risultano ben caratterizzati e notevolmente intriganti, ma tutta quella fitta rete di spionaggio internazionale finisce per essere poco coinvolgente, se non per annoiare.
Nel complesso, dunque, una lettura che non consiglierei a tutti: a mio parere, non l'ideale per iniziare a conoscere questo autore che, per il momento, continuo a preferire in versione poetica.

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