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Dalle limonate alle barricate
Il romanzo è ambientato a Lisbona nel 1938, durante il regime dittatoriale di Salazar; l’Europa, piegata ai totalitarismi, è pronta ormai alla guerra.
Il dottor Pereira è un giornalista che ha abbandonato la cronaca nera per curare la pagina culturale di un modesto quotidiano del pomeriggio, il “Lisboa”. Quieto, solitario e apolitico, è dedito alla letteratura e al tenero ricordo della moglie. Terrorizzato dalla morte, vive in modo abitudinario, rimpinzandosi di omelettes e limonate iperzuccherate.
Un giorno Pereira, leggendo un articolo, rimane impressionato da come il giovane autore Francesco Monteiro Rossi affronta la tematica della morte. Decide così di contattarlo per offrirgli un posto come collaboratore nella sua pagina culturale. Il giovane accetta, iniziando in prova a scrivere bizzarri necrologi, impubblicabili in quanto totalmente ostili al regime politico.
I giorni passano, l’escalation di violenza contro ebrei e socialisti aumenta ma Pereira, chiuso nel suo mondo culturale, quasi non se ne avvede. E’ combattuto tra il desiderio di aiutare Monteiro Rossi e quello di evitare ritorsioni ma, giorno dopo giorno, Monteiro Rossi lo coinvolgerà nella sua esperienza di fiancheggiatore della resistenza spagnola.
Su consiglio del suo medico, Pereira si ricovera nella clinica di Parede per curare la cardiopatia legata all’obesità. Lì, conosce il dottor Cardoso, appassionato di letteratura: tra i due nasce una profonda amicizia. I dialoghi con Cardoso e la frequentazione con Monteiro Rossi, gradualmente, risvegliano qualcosa nell’apatico Pereira che giungerà, inaspettatamente, a compiere un gesto eroico che lo condurrà all’epilogo della storia.
Memorabili alcune frasi: “La limitazione della nostra esistenza mediante la morte è decisiva per la comprensione e la valutazione della vita” - ”La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.” – “Non c'è niente di cui vergognarsi a questo mondo, se non si è rubato e se non si è disonorato il padre e la madre.” - “Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono, ma glielo dico io” - “L'opinione pubblica è un trucco che hanno inventato gli anglosassoni… noi non abbiamo mai avuto il loro sistema politico, non abbiamo le loro tradizioni, noi siamo gente del Sud, e ubbidiamo a chi grida di più, a chi comanda.”
Un libro graffiante, sempre gradevole, con un ritmo blando ma non lento, quasi ad evocare le atmosfere sonnolente di una Lisbona oppressa dalla calura estiva.
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