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Sul filo di una scacchiera
Contare i libri e le opere di narrativa che hanno come argomento centrale nazismo e sterminio ebraico è un'impresa praticamente impossibile, ormai. Nonostante siano passati più o meno ottant'anni è sempre un argomento trattato tantissimo; un'argomento che continua ad attrarre lettori su lettori. Perché? Perché conviviamo con lo spauracchio che questi orrori possano ripresentarsi e, oltretutto, siamo sempre attratti da quello che fatichiamo a comprendere. Sì, perché come degli uomini possano essersi macchiati di tali atrocità resterà sempre e comunque un mistero; un mistero che ci attira molto più del normale perché è scaturito dall'animo di esseri umani che, in teoria, dovevano essere come noi.
In questa moltitudine di opere quelle che riescono a spiccare devono avere dei tratti distintivi; devono avere qualcosa di unico che possa raccontarci qualcosa che non conosciamo già o che lo faccia con una maestria invidiabile. Lontano dalla bellezza senza tempo di opere come "Se questo è un uomo" di Primo Levi, "La variante di Lüneburg" di Paolo Maurensig si distingue dalle altre opere con le quali condivide il tema principale perché mette in collegamento quest'ultimo con qualcosa che non avremmo mai immaginato: il mondo degli scacchi. Sì, gli scacchi sono i veri protagonisti di questo libro e dominano la scena diventando alla fine artefici anche del destino di molti esseri umani.
La storia ha inizio con la morte di un certo Dieter Frisch, un uomo facoltoso amante degli scacchi. Tutte gli indizi sembrano portare alla conclusione che l'uomo si sia suicidato, ma i motivi che possano averlo portato a quest'ignobile risoluzione sembrano essere quanti i suoi nemici: zero assoluto.
Le verità che scopriremo saranno molto diverse e con una struttura che ricorda un po' "Uno studio in rosso" di Conan Doyle ci imbatteremo in una storia spaventosa che ci appare terribilmente reale e verosimile, come se potesse trattarsi di una vera e propria testimonianza. In questa storia Frisch appare piuttosto poco, ma le sue apparizioni sono come dei fulmini a ciel sereno, che faranno luce su un passato e una personalità scabrose e che chiariranno gli eventi che poi avranno luogo nel corso degli anni.
Eventi che hanno un unico denominatore: gli scacchi.
"Gli scacchi, come le arti, sembrano darci la possibilità di sopravvivere alla morte fisica, di avere fama eterna. Cosa non daremmo perché il nostro nome venisse ricordato negli annali del gioco: basterebbe una sola partita, una variante, uno sprazzo di originalità."