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Addio fantasmi
 
Addio fantasmi 2019-03-06 04:33:56 evelyn73
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
evelyn73 Opinione inserita da evelyn73    06 Marzo, 2019
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la scatola rossa

Attirata da recensioni positive e apprezzando il romanzo introspettivo/psicologico, ho iniziato questa lettura con entusiasmo. La narrazione si è rivelata pesante, noiosa, ripetitiva, prolissa, ridondante .... Vi si narra il percorso catartico di Ida (oggi voce narrante di donna adulta, che vive un matrimonio freddo con Pietro, a Roma), che circa vent'anni prima, all'età di 13, anni ha vissuto la sparizione misteriosa ed improvvisa di suo padre Sebastiano. Questo, colpito da depressione, un giorno sceglie di andarsene, abbandonando moglie e figlia nella loro casa di Messina. Circa vent'anni dopo, con la solita motivazione della madre anziana che decide di vendere la casa, Ida torna in quella casa d'infanzia a Messina per portare un aiuto pratico alla madre: la casa dev'essere ristrutturata prima di essere venduta e occorre decidere quali oggetti tenere e quali oggetti buttare. Questo breve soggiorno offre a Ida l'occasione di ripensare a tutta la sua vita, che è tutta imperniata sull'episodio della scomparsa del padre. Ora donna, rievoca il suo passato, intriso di dolore e angoscia; si riaffacciano ricordi prepotenti e Ida rinfaccia alla madre, in un dialogo fra le due stentato anche molti anni dopo, come non si sia mai data voce al loro dolore, ma si sia sempre cercato di soffocare tutto, impedendo una rielaborazione della scomparsa del padre (e del marito) e lasciando che il fantasma del padre, il suo pervasivo ricordo, la impigliasse, trattenendola in una gabbia devastante di ricordi, bloccando il suo percorso di crescita e costringendola a rimanere sempre ancorata al passato, incapace di sganciarsene in maniera sana.
Ida, tuffandosi nel passato e rievocandolo, rivedendo oggetti dell'infanzia e incontrando l'amica di un tempo - Sara - compie un viaggio a ritroso nella sua memoria, rievoca la sua storia e si libera infine da fardelli e macigni mai elaborati che hanno segnato la sua vita fin lì e che hanno compromesso anche il suo modo di relazionarsi agli altri. Questa liberazione avviene attraverso un gesto simbolico purificatorio, descritto verso la fine della vicenda, quando Ida si affranca dai suoi tormenti devastanti e laceranti, dando finalmente una sepoltura simbolica al padre; ora può iniziare a respirare e guardare oltre.

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