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Le difficoltà amorose e le protezioni
Marco Missiroli, dopo aver pubblicato Atti osceni in luogo privato, con cui ha vinto il Premio Super Mondello, torna in libreria con Fedeltà, un libro che già dal titolo racconta molto del suo contenuto. Un libro in cui si respira sin dall’inizio un senso di attesa, di incompletezza, di sospensione, di un qualcosa che si vorrebbe accadesse ma che non si se accadrà mai.
Narra, con particolare sottigliezza e acume, la storia tra Margherita e Carlo. Lei immobiliarista, lui docente universitario per merito del padre. Un giorno vengono sorpresi, lui e una sua allieva, Sofia, nei bagni dell’università. Lui si difende dicendo che la stava soccorrendo, in seguito ad un suo malore. La verità? Mah. Si intuisce: Sofia che scrive un solo racconto, la gioventù, la libertà. A sognare di lei non può che essere Carlo, in una dimensione altra, differente dalla normalità. Nel frattempo anche Margherita desidera: a causa di una dolorosa pubalgia si reca in un centro massaggi, dove conosce Andrea, uomo dai molti segreti e dalle mille sfaccettature. Il cuore di Margherita è un po’ malconcio e lei si sente come:
“Churchill che si prende un giorno di ferie durante la Seconda Guerra mondiale.”.
Intanto si bea e si perde negli occhi di Andrea, sente su di sé le mani di Andrea e vorrebbe che si mutassero in carezze, in coccole più profonde. Tutto è un dubbio. Il tradimento dei due, sia di Carlo che di Margherita, è solo un mero pensiero o un atto consumato? Infatti:
“Ciò che è stato, ancora è”.
Il confine è sottilissimo, e gioca sull’ambiguità:
“Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento.”
Che cosa è la fedeltà?:
“la fedeltà è un’àncora che ci permette di non essere travolti nella tempesta, ma è anche lo specchio in cui ci cerchiamo ogni giorno sperando di riconoscerci.”.
E allora è gioco forza domandarsi: dichiarare resa alla comprensione o insistere a volersi riconoscere anche nel matrimonio?
“Adulterio contro adulterio: io l’ho fatto ma anche tu probabilmente l’hai fatto. Aveva lasciato depositare il sospetto, discolpandosi un poco dei propri inganni, infastidendosi, ingelosendosi, trattenendosi. “.
Tra una Milano vivida che ricorda i racconti di Dina Buzzati e una Rimini poetica, la narrazione si dipana con sentimento e schiettezza. Un romanzo intimo ed intimistico, che scruta con forza nei legami tra esseri umani, facendo forza sulla loro intrinseca insicurezza. Il narrato è profondo, la prosa ha un taglio poetico che scruta a fondo i pensieri e le emozioni dei protagonisti, trascinando il lettore in una lettura colta e dotta. Una lettura di classe e profondità.