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Lettera a Leontine
 
Lettera a Leontine 2019-02-22 10:47:42 Ginevrosità
Voto medio 
 
1.5
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
1.0
Ginevrosità Opinione inserita da Ginevrosità    22 Febbraio, 2019
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Cercherò di essere gentile ed esaustiva, insomma di trovare le parole giuste per spiegare perché questo non può essere definito un romanzo riuscito. Mi trovo però un po’ in difficoltà, visto che si tratta di una lettura disarmante.
Il protagonista (Antonio, mi pare) dalla personalità talmente indifferente e scarna che mi ha reso impossibile ricordare il nome, è un medico di successo, molto bravo nel suo mestiere. Questo tale ha una famiglia, una figlia che ovviamente ama e una moglie che rispetta, ma con cui non accende più la fiamma della passione. Antonio (passatemi il nome anche se non ne sono sicura) conosce un altro medico per puro caso, forse in un locale di Bari (poco importa), una donna di nome Leontine. Mostrolonardo vuole mostrarci Leontine come una donna stravolgente, in grado di impadronirsi sempre più dei pensieri e del tempo del protagonista, il quale continua ad incontrarla in pausa pranzo o durante qualche uscita sbarazzina serale.
Posto che si può narrare la qualsiasi all’interno di un romanzo, ciò che importa è il come si narra e i temi trattati, mi permetto di dire che la storia è inconsistente. L’ambientazione, presumibilmente affascinante come tutto il sud Italia, ci appare piatta, da per scontato che le stelle sono belle, che l’aria è leggera, che la gente è calorosa… Ok Mastrorlando, questo lo sappiamo, ma il personaggio cosa percepisce davvero di tutto questo scenario? Come vive l’ambiente?
Se scegli una certa ambientazione significa qualcosa, non deve essere un personaggio a caso in un posto a caso.
I temi trattati potevano spaziare su diversi fronti: famiglia, amore ed erotismo a 40 anni, senso di colpa per via di un tradimento… Nessuno di questi abbastanza sviscerato.
Stile lineare, scialbo, niente da dire.
La prossima volta dovrò fare più attenzione a ciò che compro sul Kindle store, perché in questo caso mi ero soffermata su una citazione ad inizio romanzo, non dell’autore, che mi aveva fatto impazzire, il resto è stato un flop.

Questo è l’amaro della vita:
che solo in due si può essere felici
e che i nostri cuori sono attratti
da stelle che non ci vogliono

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