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Il diritto agli spazi felici...
"Ogni spazio felice è figlio o discende da separazione."
(Rilke)
Questo è un libro sull'amore, ma soprattutto un libro sulla resistenza dell'amore.
Amedeo si ritaglia degli spazi felici solo quando si separa da se stesso, dalla sua vita, dalla sua realtà fallimentare, ed inizia a immaginare storie, vite alternative alla sua, atti di eroismo, amori dolcissimi e travolgenti...
Sono dei piccoli spazi tra abisso e luce, tra felicità e disperazione.
Possono durare 5, 10, 15 minuti al massimo...poi rientra in se stesso, torna ad essere un sessantaquattrenne in pensione, sposato da 20 anni con Ada, alcolizzata, padre adottivo di Sonia, incinta e abbandonata dal futuro padre, e di Alex, morto a 13 anni.
Sarà proprio la morte di Alex a sfaldare l'unità familiare, come spesso accade il dolore divide invece di unire, o come in questo caso...isola.
Dal quel momento ogni componente della famiglia si spezzerà, si ripiegherà su se stesso e cercherà di elaborare il lutto chiuso nella propria stanza di dolore.
Ma mentre Amedeo (con i suoi rimpianti) e Sonia (con i suoi amori sempre sbagliati) provano a rialzarsi, Ada non ce la fa...
Preferisce abbruttirsi, annientarsi, per non sentire più nulla.
Sempre chiusa in casa, in vestaglia, sempre con la bottiglia in mano e una parola cattiva per tutti.
La sua condizione si alterna tra...sbronza, non ancora sbronza, già sbronza, poco sbronza, molto sbronza.
Amedeo, col passare degli anni, si è accontentato di guardare la moglie distruggersi, frantumarsi a poco a poco...assolvendo solo al compito di raccoglierla da terra.
Ogni volta.
E ancora. E ancora.
Chi è Alberto Schiavone? Non lo so, non lo conoscevo, ma mi è piaciuto.
Mi è piaciuto il suo modo di raccontare una storia drammatica senza essere drammatico, mi è piaciuto il suo tocco delicato, ma profondo.
Malinconico e realista.
Mai banale, senza essere sensazionalistico.
Intimo, ma non invadente.
Mi piace l'idea della fuga mentale, il diritto agli "spazi felici", anche piccoli, brevi, ma necessari per vivere un altrove temporaneo dove sentirci liberi da ogni condizionamento, pressione, responsabilità e senso di colpa.
Un rifugio per l'anima.
A volte è necessario uscire da se stessi, per potersi ritrovare.