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La vecchiaia delle donne
Margherita Giacobino edita L’età ridicola: un romanzo con protagoniste, ancora una volta, le donne. In questo caso una arzilla novantenne, chiamata “la vecchia”, voce narrante, mai nominata con il suo effettivo nome, e la sua badante Gabriela. Il testo è uno di quelli che inducono alla riflessione, profonda e di grande attualità.
Racconta la storia di una donna, arzilla e pimpante, che in fondo non ha più nulla da perdere, per cui può fare e dire tutto quello che le pare. Infatti afferma:
“Perché mai bisogna pensare che una donna della mia età, fuori dal mondo da millenni, senza più né amore né amicizia, non debba voler uccidere nessuno? Anzi, sarebbe proprio il momento buono. Che risate, se mi dessero trent’anni.”.
Di lei si racconta la sua vita passata, il suo grande amore per Nora, ormai defunta da decenni, ma il suo ricordo è sempre vivo in lei, la sua grande amica Malvina che, ormai incapace di provvedere a se stessa, viene ricoverata dai parenti in una casa di riposo con grande rammarico; il suo unico affetto rimasto: il gatto Veleno. E poi il rapporto con la badante Gabriela, giovane e un po’ ingenua ragazza dell’Est, a cui i parenti-serpenti cercano di estorcere più denaro possibile. Lei è stata promessa sposa a Dorin, suo cugino, aspirante terrorista, che terrorizza proprio la giovane, che rifiuta di sposarlo. La reazione a questo diniego sarà terribile, ma è proprio in quel frangente che “la vecchia” tira fuori gli artigli, fino alle estreme conseguenze …
Un libro scritto con una prosa scorrevole e veloce, che colpisce per trattare, con arguzia e precisione, molti temi di attualità, quali la questione della immigrazione, l’omosessualità, la condizione degli anziani di oggi.” L’età ridicola:” è un titolo volutamente ambiguo, che ben esprime i contenuti del testo. La vecchiaia, le sue contraddizioni logiche e ridicole sono ben espresse e sono il fulcro di un libro che si legge con curiosità e grande ammirazione. Bellissima l’ironia che pervade tutto il romanzo.