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Il silenzio della collina
 
Il silenzio della collina 2019-01-25 15:28:52 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    25 Gennaio, 2019
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Ferita turpe in terra di Langa

Alessandro Perissinotto, classe 1964, docente di Teorie e tecniche delle scritture all’Università di Torino, autore di numerosi libri di grande successo, ultimo dei quali Quello che l’acqua nasconde, torna sulla scena letteraria con Il silenzio della collina. Un libro che narra di:
“una ferita, nella carne viva di questi posti.”.
A quale ferita si allude? Al caso di Maria Teresa Novara, una ragazzina di tredici anni che fu rapita da due balordi, portata in una cascina, brutalmente stuprata, messa a disposizione per soddisfare le voglie malsane dei signorotti locali che pagavano i due aguzzini. E quando i due delinquenti, per uno scherzo del destino, vengono arrestati per altri reati, e uno muore affogato nel Po, lei, lasciata sola, muore di fame, freddo e di stenti. Anzi si scopre, più tardi, che muore asfissiata perché qualcuno ha bloccato i condotti di aerazione della cantina in cui era tenuta prigioniera. La violenza è antica, ed è connaturata a queste terre, a una
“terra dura, terra maledetta, ingrata, terra di malora.”
Ambiguità per la terra di Langa. Luoghi meravigliosi, panorami mozzafiato, che ad una vita più approfondita nascondono azioni turpi e nefandezze di ogni genere. Inquietante, allora, diventa “il silenzio della collina”:
“Tutto intorno c’era il silenzio delle colline; un silenzio pieno di rumori, di versi d’animali, di fruscii del vento tra i rami degli alberi e fatto di immobilità assoluta. Un silenzio insopportabile.”
Ed è proprio in questa turpe ed ambigua quiete che si svolge la storia di Domenico Boschis, nato nelle Langhe, ma ben presto trasferitosi a Torino con la sola madre, stanca delle botte ricevute dal marito. Lì iniziano una nuova vita, con un compagno differente. Dopo gli studi Domenico si trasferisce a Roma, dove svolge, con successo, la professione di attore. Ma ora suo padre, affetto da una grave malattia, lo costringe a fare i conti con una parte di vita che lui vuole dimenticare. Tutto precipita in un abisso oscuro quando Domenico, dopo che il padre gli ha urlato con le poche forze rimastagli: “La ragazza! La ragazza, Domenico!”, intraprende una personale indagine, che lo riporta all’indietro nel tempo, in un clima di omertà e di voglia di dimenticare, che lo travolgono, dannandolo per l’eternità.
Il libro è accattivante, molto curioso, feroce e assai crudo. Moltissimi i temi trattati e i riferimenti culturali, molto dotti e precisi. A cominciare dal tema, di stretta attualità, della violenza sulle donne, quel gesto malsano contro cui solo gli uomini devono porvi rimedio, perché:
“Le botte a mano aperta provocano più rumore e dolore e lasciano lividi solo nell’animo.”
Altro tema che percorre tutto il romanzo è il rapporto tra padre e figlio, analizzato nei particolari, prendendo a prestito brani de La lettera al padre di Kafka, per cui:
“Così come veritiere erano le considerazioni di Kafka sulla sincerità e la finzione. Sono un bastardo, ma sono sincero; gli altri che non lo sono fingono soltanto di non esserlo. Un assioma auto assolutorio, l’ipocrisia dei sinceri. (…) La sua prepotenza non disponeva di costrutti sintattici così elaborati e, in fondo, quei costrutti non le servivano: bastavano gli sguardi, le alzate di spalle, i silenzi.”
E poi, ovviamente, in terra di Langa: Fenoglio e la sua Malora, un accenno breve a Pavese, Torino e tant’altro. Un libro ricco,di gran fascino, che urla, pur parlando con quella signorilità e fascino che caratterizza tutti i libri di Alessandro Perissinotto. Testo inappuntabile, trama e personaggi privi di alcun difetto. Forse unico appunto: una qualche sfumatura avrebbe reso il ritratto feroce e crudo di queste terre e dei loro abitanti, un po’ più consono al reale. Più vicino all’altra faccia della medaglia che ha voluto tali terre Patrimonio dell’Unesco. Vivamente consigliata la lettura di un testo che fa riflettere con sobrietà ed eleganza di stile.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha amato Beppe Fenoglio, La malora oppure Lettera al padre di Kafka
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Commenti

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Lo sto ultimando in queste ore, per ora mi ritrovo nelle tue parole. :)
Altro libro che ho in lista da leggere. Mi piace moltissimo Perissinotto e mi ha intrigato ancora di più dopo la tua bella recensione :)
In risposta ad un precedente commento
ornella donna
25 Gennaio, 2019
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Grazie!!! leggilo è veramente un bel libro che merita... è stupendo.
In risposta ad un precedente commento
ornella donna
25 Gennaio, 2019
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Grazie!! fa riflettere! e si divora in un attimo.
Penso che lo leggerò. Grazie.
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