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Il dolore del cuore
Un cuore tuo malgrado è il romanzo d’esordio di Piero Sorrentino, nato a Napoli nel 1978. Dottore di ricerca in Studi letterari, ha pubblicato racconti in antologie, ed ora approda sul palcoscenico letterario con questa sua opera.
“Un cuore tuo malgrado” è una espressione, come afferma lo stesso autore, che compare nel romanzo Il cardellino di Donna Tartt. Ma è anche un modo con cui la moglie di Dario Spatola commenta il carattere e il modo di essere del marito. E’ il cuore di Dario viene messo a dura prova nel suo percorso di vita e sarà difficile, quasi impossibile, recuperare un po’ di cuore! Già perché una mattina Dario ha un terribile incidente in cui periscono sua moglie Giulia e il figlio Vittorio. A causare l’incidente una fatale distrazione di Bianca, guidatrice di autobus, come il suo stesso padre. Bianca, quella mattina, si fa distrarre dal suo contemplare in modo gioioso il mondo che la circonda, le sue luci, la sua bellezza, e non vede la station wagon blu di Dario. L’impatto è tragico e segna in modo indelebile sia Bianca che Dario. Bianca inizia un lungo pellegrinaggio tra fisioterapia e un dolore che non riesce ad elaborare. Scrive a Dario ed implora il suo perdono, o perlomeno la sua comprensione. Ma la reazione è tanto fredda quanto terribile:
“Si sa come va in questi casi, no? Le attenuanti generiche, la mancanza di condanne pregresse, l’impossibilità tecnica di definire se la mia condotta di guida avesse contribuito o meno all’esito disastroso dell’evento, e tutta quella disgustosa paccottiglia giuridica grazie alla quale lei s’è salvata dall’unica cos che si meritava: la galera. Sono certo, dunque, che avrà capito da sola – sempre che nel frattempo non si sia distratta un’altra volta- che non ho alcuna intenzione di incontrarla o di stare ad ascoltare le sue spiegazioni. Le auguro,cara Bianca, un’esistenza tormentosa e incerta. Come quella alla quale, con la sua superficialità e la sua incoscienza, lei ha condannato me.”
Bianca, aiutata dalla sorella Margherita, rievoca dolori anche del passato, come la morte del padre, tanto inaspettata e veloce. Le immagini del padre sono un rifugio e un tormento ad una esistenza che pare non avere più senso:
“E’ strano, ma della sua voce so ricordarmi solo se ripenso a quel pomeriggio, perché appartengo alla vasta schiera di coloro che riescono a sentirsi a loro agio unicamente nelle lontananze, a dialogare con gli assenti, a regalare amore nei ricordi.”
Sarà un faticoso allenamento al dolore il cammino futuro della sua vita, tra autodistruzione e forza immane di volontà, alla ricerca di un equilibrio.
Un romanzo dalla trama e dai contenuti veramente belli e notevoli. Una prosa schietta e profondamente scarna lo caratterizzano. I capitoli molto brevi, circa due o tre pagine, rendono la lettura veloce e molto colta. Personalmente mi rende perplessa proprio questa caratterizzazione. I personaggi sono poco descritti, anche nei loro tratti distintivi. Nullo è lo scavo introspettivo e psicologico che, invece, la situazione descritta richiede. Un maggiore approfondimento di questi aspetti avrebbe reso la lettura di questo libro maggiormente piacevole. Pur nella insita piacevolezza della trama.
Indicazioni utili
- sì
- no