Dettagli Recensione
Devi avere paura degli uomini, non dei mostri
Estate del 1978 in un piccolo paese di campagna del sud Italia. Mentre i grandi stanno chiusi in casa per via del caldo torrido che pervade la cittadina, i ragazzi passano le loro giornate tra giochi all’aria aperta e corse in bicicletta in mezzo ai campi di grano. Un giorno Michele, protagonista e narratore della storia, arrivato ultimo in una corsa di biciclette, deve affrontare la penitenza di passare da parte a parte una casa abbandonata. Qui però trova un buco nel terreno, apparentemente vuoto. Tuttavia scoperchiando il buco scoprirà un segreto destinato a cambiare profondamente la sua vita e che lo porterà a domandarsi se bisogna avere più paura dei mostri o degli uomini.
Capolavoro e romanzo più famoso di Niccolò Ammaniti, il quale è stato in grado di tenermi con gli occhi incollati alle pagine fino alla fine. La storia è raccontata in maniera lineare, non vi sono salti avanti o indietro nel tempo e tutti i passaggi chiave del racconto sono chiari. Il narratore, da come si evince attraverso qualche frase, racconta la storia dal futuro, quasi come se fosse un ricordo che sta condividendo con i lettori. Il racconto non manca di momenti di tensione che mi hanno fatto calare perfettamente all’interno della storia al punto da sperare per il meglio insieme ai protagonisti. Il finale scelto può lasciare il lettore con alcune domande che gli aleggiano nella testa, tuttavia si può immaginare quanto accada successivamente alle ultime righe.
Per la stesura del racconto è stato adottato uno stile molto semplice, con frasi il più delle volte corte e non complesse. La storia è raccontata con un linguaggio molto duro, crudo e pregno di turpiloquio che a tratti potrebbe urtare la sensibilità di qualche lettore. I personaggi del racconto non sono molti e a mio parere sono stati ben delineati dallo scrittore; ogni frase pronunciata, ogni atteggiamento assunto ha il suo perché all’interno del romanzo, anche se potrebbe non risultare chiaro fin da subito. Nel corso del racconto vi è anche una rivoluzione comportamentale da parte di alcuni personaggi: chi si riteneva fosse amico presto si scoprirà non esserlo.
Mi sento di consigliare fortemente questa lettura dal momento che è scritta in maniera semplice ed è molto leggera da affrontare. Sicuramente leggerò altre storie di questo autore che con questo romanzo mi ha appassionato facendomi sentire parte della storia e portandomi a schierarmi dalla parte di alcuni personaggi e a domandarmi: di chi si deve avere realmente paura?