Dettagli Recensione
Da leggere quando ci si sente soli
La verità è che non ho niente da ridire su "Palomar".
E' un libro scritto in terza persona onniscente in cui si segue la vita di un uomo, con le sue introspezioni e i suoi dubbi. Il signor Palomar indugia su tutto quello che vede e che sente e cerca di smontarlo e analizzarlo, al fine di costruirvi sù le proprie considerazioni sul mondo.
Cerca una risposta, un senso che purtroppo non troverà. Perchè Palomar è un uomo comune.
Non aspettatevi quindi "slanci poetici" o massime illuminanti sulla vita: lui non è un saggio e i suoi pensieri si sviluppano allo zoo o in fila al banco dei formaggi. Non sappiamo nulla di lui, eccetto che nonostante la sua stramberia è sposato, e ha una famiglia.
Tuttavia c'è qualcosa di familiare nella sua indecisione in cui tutti noi ci rispecchiamo: quelle piccole considerazioni quotidiane sul senso della vita, il nonsenso che spesso affrontiamo di fronte alla vastità del mare o del cielo stellato...Tante piccole cose piene di significato inafferrabile, per noi.
Calvino ha quindi voluto descrivere l'irrequietezza dell'uomo comune, e lo stile del libro ci permette di leggerlo senza troppi sforzi in ogni momento della gionata, in fila per il tram o mentre aspettiamo che si liberi il bagno. E' una piacevole compagnia, l'ho letto quando mi sono lasciata con il mio ragazzo e mi ha aiutato a stare meglio. Quindi, se siete in un periodo della vostra vita in cui volete solo chiudervi in voi stessi, leggete Palomar, qualcosa vi resterà.