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Gli squali
 
Gli squali 2018-11-29 10:20:52 ornella donna
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    29 Novembre, 2018
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Generazione nuovo millennio e le sue difficoltà

Giacomo Mazzariol, dopo aver pubblicato Mio fratello rincorre i dinosauri, torna in libreria con Gli squali, una storia giovanile, fresca e d’attualità, di ottima e pregevole qualità letteraria.
Chi sono gli squali? Sono giovani che devono sempre essere in continuo movimento per essere al passo dei tempi, per conoscere sempre di più, per cui:
“Squali, ecco cosa eravamo, ecco cosa dovevamo essere. Animali capaci di scivolare in un mondo che aveva perso solidità, che era diventato instabile.”
Squalo è sicuramente Max, protagonista di questo romanzo di formazione. Ha diciannove anni, è l’estate della maturità, un periodo particolare della vita, dove si è di fronte ad un bivio determinante, dove si sceglie cosa essere in futuro. Lui è:
“figlio unico. Nato dall’amore di due persone deliziose e meravigliosamene simili a milioni di altre persone. (…) Io sono sempre stato un tipo tranquillo. Per tranquillo intendo che ho sempre fatto ciò che gli altri si aspettavano che facessi, senza eccellere, senza arrancare: scuola, sport, parrocchia, i lavoretti presso la rivendita di papà ricompensati da paghette da spendere in fumetti prima e da mettere da parte per pagarmi i concerti poi. Sono cresciuto con Filippo, Andrea, Beatrice e Anna. (…) il mio unico scarto rispetto a chiunque mi circondi è sempre stata la passione per l’informatica. “.
Vive in una piccola realtà, dove tutti si conoscono, e precisamente a Magnano, che è:
“un paese grazioso, regolare, abitato da gente brava a mandare avanti le cose senza cambiare niente. Non tradisce: la famiglia del tabaccaio che possiede la tabaccheria da generazioni; la memoria dei parroci tramandata di perpetua in perpetua; la festa patronale. “
Un giorno la vita di Max viene sconvolta da un semplice algoritmo, che lui ha creato nel chiuso della sua camera e che attira l’attenzione di un importante programmatore. Si trova, così, catapultato nella metropoli romana e trova lavora in un incubatore di start-up. Il suo mondo è definitivamente stravolto, e la realtà in cui è immerso procede spedita, veloce e lui si trova a disagio. E’ un piccolo grande uomo, solo, disperso in un oceano di informazioni martellanti. Cosa fare? Come recuperare la propria dimensione umana? Restare squalo, ma ……senza perdere il proprio io individuale. Questo è il problema.
Un ottimo libro, un ritratto vivido ed essenziale sulle nuove generazioni, e sulla loro, indubbia, fatica di vivere e di stare al mondo. Un linguaggio fresco, molto stringato, essenziale caratterizza il testo. Non c’è negatività nell’eccezione “essere squalo”, solo:
“non eravamo crudeli, solo affamati. Non eravamo impazienti, solo non potevamo restare immobili.”.
Un testo che sicuramente può favorire la comprensione maggiore e nel profondo della generazione del nuovo millennio, a cui, forse, va insegnato il valore intrinseco e determinante del silenzio. Un silenzio da inserire all’interno del martellamento insistente di tante, troppe informazioni. Per aiutare e giungere ad una migliore cognizione dell’identità umana.

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Mi fissa sulla scrivania da giorni eppure questo libro, almeno per ora, proprio non mi invoglia alla lettura. Vediamo se mi arriva l'ispirazione in questo fine settimana...
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