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Un incontro aristocratico
Dopo gli ultimi due romanzi, Una festa in famiglia e Dieci e lode, che non mi avevano per nulla convinto, la signora dell’editoria rosa italiana, Sveva Casati Modignani, ritorna con Suite 405.
Un libro che risponde bene ai canoni e alle caratteristiche del genere a cui appartiene, con una netta predominanza di storie che si alternano tra passato e presente. Un
“avvincente intreccio di destini in cui si rispecchia l’Italia di oggi, ancora divisa tra contraddizioni e lotte sociali, ma unita da un profondo ed assoluto bisogno di giustizia ed amore.”.
Suite 405 è il luogo in cui avviene l’incontro tra il conte Lamberto Rissotto, proprietario di una importante industria metallurgica, e una affascinante “sconosciuta” mandatagli dal socio per allietare la sua cena solitaria, dopo le trattative sindacali andate a buon fine. Ma lui è un uomo d’altri tempi, di gran classe e rifiuta la “compagnia”, anche se con grande rammarico. Ben presto si accorge dell’ultima follia commessa dalla moglie Armanda, e tanto preoccupato quanto deluso decide di ripartire nottetempo per chiudere un rapporto ormai divenuto imbarazzante, oltre che logoro. Armanda per lui:
“era sempre stata una donna indecifrabile. Era stata il suo giullare dalle molte facce, che sapeva intrattenerlo con ironia, con allegria, con intelligenza, con i suoi giudizi lapidari, a volte feroci, ai scontati.”.
Ma tornato a casa, la trova morta, stroncata da un infarto. Sarà un nuovo inizio, una nuova vita, che lo porta lontano, forse ad incontrare nuovamente quella bella giovane sconosciuta, di gran classe, elegante che tanto lo ha colpito? Parallelamente si svolge la vicenda di Giovanni Rancati e di sua moglie Bruna, lui sindacalista, lei parrucchiera. Entrambi vivono in quelle fascinose case di ringhiera, dove tutti si conoscono e tutti partecipano alla vita degli altri. Due mondi opposti e lontani destinati a convergere in un unicum totale, degno simbolo dell’Italia dei giorni nostri.
Una storia che mescola, con abilità e sapienza narrativa, amore e morte. Scritta ed elaborata con un’eleganza sofisticata ed aristocratica che è innata in questa scrittrice. Attenta e precisa nelle descrizioni, come nell’elaborazione, intima ed intimistica, dei personaggi. Ritratti di donne ed uomini robusti, forti; una discesa corroborante e distaccata, lucida e ferma, all’interno del mondo operaio e delle sue intrinseche difficoltà, tra passato e presente. E su tutte le storie e i destini umani il velo fitto dell’amore nelle sue più intime sfaccettature, per una lettura di gran fascino e assai meritoria.