Dettagli Recensione
Nemmeno io lo so se mi sei piaciuto, D'Avenia.
«Credeva ai libri con la fede di una religione, trovava più realtà tra e righe che per le strade, o forse aveva paura di toccare la realtà direttamente, senza lo scudo di un libro» p. 26
«Chissà se quelle dell’amore ferito raccolte tutte insieme formano un oceano più vasto di quelle scaturite dall’amore corrisposto. Chissà se sono in equilibrio come le salite e le discese. Sono cose che nessuno sa.» p. 59
Margherita ha quattordici anni e da un giorno all’altro la sua vita cambia radicalmente a causa dell’abbandono del padre proprio in quel fatidico dì in cui inizia il nuovo percorso delle scuole superiori. “L’Odissea” è il filo conduttore dell’intero testo seppur con la variante che è la figlia che vuol riportare il genitore a casa e non il dipartito che cerca di farvi ritorno. E nonostante la giovane possa apparire fragile e “allo sbaraglio”, in realtà è molto determinata nei suoi propositi e nei suoi obiettivi, primo fra tutti, appunto la ricerca della sua linea guida paterna. È talmente determinata che nulla potrà farla desistere da questa. Pagina dopo pagina assistiamo alla sua crescita, maturazione che avrà luogo grazie alla presenza dei coprotagonisti dell’opera e in particolare del professore di latino, della nonna Teresa, della compagna di banco Marta e di Giulio, bello e dannato, misterioso e ferito, ragazzo più bello e conteso della scuola. Infine il viaggio, un viaggio dai risvolti inaspettati.
Con “Cose che nessuno sa” Alessandro D’Avenia torna a posizionare il suo obiettivo fotografico su una delle fasi più difficili della vita; quella dell’adolescenza. In questa occasione, però, focalizza la sua attenzione non solo sull’amore, sullo studio, sulle difficoltà che questo periodo storico nasconde, ma anche sulla componente familiare che si sgretola, senza un perché, senza una oggettiva ragione, senza una spiegazione. Da qui, le conseguenze che possono derivarne, internamente e nei rapporti con gli altri.
La scrittura è fluente, semplicistica, sognatrice. Senza contare le frasi-fatte che pullulano senza remore e senza criterio. Onestamente, confesso che mi ha convinto a metà. Belli gli intenti, ma è come se vi mancasse quel qualcosa che ne permetta di apprezzare interamente gli aspetti anche ai più adulti. “Che sia diventata troppo vecchia per questo genere di romanzi?”, mi chiedo. “Può darsi”, mi rispondo. Ad ogni modo, consigliato ai più giovani che cercano qualche libro con cui avvicinarsi al meraviglioso universo che è quello della lettura.
Indicazioni utili
- sì
- no
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |