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Un padre/una figlia a Chef Test
L’ultimo libro di Andrea De Carlo, Una di Luna, esplora con perizia e metodo il rapporto tra una figlia e un padre. Un rapporto non sempre idilliaco, spesso tormentato e difficile, dove non si smette mai di sperare in un qualche cambiamento proficuo, che:
“il tuo cavolo di padre possa improvvisamente smentire tutto quello che è stato (e non è stato)fino a quel momento. Che possa rivelarsi d’improvviso interessato a te, capace di ascoltarti, desideroso di sapere a che punto sei, se sei contenta o no, com’è messo il tuo cuore, pronto a condividere i tuoi dubbi sulla vita, partecipare ai tuoi pensieri, uscire dalla campana trasparente del suo ego per essere con te, esserci. O anche solo chiacchierare un po’, mostrare un minimo di curiosità, chiederti come stai, cosa fai. Un minimo, proprio. (…) Eppure c’è un filo tra noi, una comunicazione fatta di tratti comuni, di cose non dette, ma intuite, di sentimenti che affiorano in modo così fugace da lasciarti il dubbio che siano mai manifestati. E’ una comunicazione stancante, frustrante, dove non fai in tempo ad illuderti, e già la delusione ti arriva addosso come una doccia fredda.”
Il padre di Margherita non è un soggetto facile. Un ex chef di grido, che ha perso tutto, per non essersi reso conto di aver esagerato con le proporzioni, ora ottantasettenne è un uomo incattivito con il mondo, e riversa tutta la freddezza di cui è capace sulla figlia. Da lui:
“mi viene il senso di precarietà che provo quasi sempre, di incompleta legittimazione, di insicurezza sul mio aspetto fisico, sui miei modi di fare, sul timbro della mia voce. (…) Poi mio padre è stato solo il primo maschio egocentrico e prevaricatore nella mia vita, non certo l’unico. “.
Ora è stato invitato come giudice ad un reality show, a Chef test, che può quasi sembrare un’occasione di rivincita, e al contempo la possibilità di recuperare il rapporto con la figlia. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta ….
Un libro scritto con un’ottima prosa. Esplora con acutezza il rapporto filiale, da un punto di vista intimo ed intimistico. E’ anche una buona osservazione di costume della società attuale. Con uno sguardo particolare, quello benevolo della Luna, che:
“da bambina guardavo la Luna per delle ore dalla finestra della mia stanza, con la sensazione di appartenere più a lei che alla Terra. Lo faccio ancora: guardo la Luna con la stessa intensità di allora, a volte fino a che gli occhi mi lacrimano. Allora ero convinta che se l’avessi guardata abbastanza intensamente forse sarei stata finalmente risucchiata lì, a casa. (…) Perché: “il sole fa rumore, ma la Luna è silenziosa”.
Un dualismo, Luna/Sole, assai di fascino e di buon intrigo. Un connubio tra cucina, analisi psicologica ed introspettiva, che conduce il lettore in un vortice riuscito di sensazioni e di emozioni. Di particolare pregio è l’esplorazione nell’animo femminile compiuta da un punto di vista maschile, assolutamente da apprezzare. Unico punto debole è il finale, che risente dei soliti e melensi clichè. Un buon libro, nel complesso.
Indicazioni utili
- sì
- no