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Un lutto impossibile da elaborare
Addio fantasmi di Nadia Terranova è un libro profondo ed intenso, scritto con una prosa incantevole ed affascinante, che racconta di una donna dalla vita segnata da un lutto, la cui elaborazione è impossibile da elaborare. E’ il racconto di un’assenza, di
“una famiglia monca e colma di silenzi.”.
E’ la storia di Ida che, a tredici anni, vede scomparire nel nulla il proprio padre, che, professore di liceo, sprofonda in una depressione, in un vuoto senza fondo, che lo porta a stare tutto il giorno in casa a letto, con le persiane chiuse, sprofondato nel suo dolore senza fine. Da quel momento Ida rimane impigliata in quell’assenza, che è, al contempo, una presenza asfissiante e dolorosa. E’ un lutto che però non riesce ad accettare, non riesce a elaborare. Non ha una tomba a cui fare riferimento, su cui piangere, non ha un corpo, è evanescente. E’ un tutto e un nulla. E’ un tormento non sapere neppure se è vivo oppure no. E’ un fantasma, da cui fuggire. E lei con quell’assenza ci convive da allora, ma lo fa da lontano, da Roma, dove si è sposata con Piero. Ma:
“Per tutta la vita era stata la figlia dell’assenza”,
è una colpa che le grava addosso, annullandola. Fino a quando la madre la richiama a Messina, perché vuole ristrutturare la loro casa, per poi venderla. Per lei è una tragedia. Ritorna nella sua vecchia stanza, che:
“ora è satura di speranza inutilizzata.”.
Solo un oggetto si sottrae dall’oblio:una scatoletta rossa. Sarà proprio questa scatoletta, di cui è necessario liberarsi, a simboleggiare il cambiamento, il distacco, la separazione netta che costa dolore e fatica, ma necessaria. La scatola è il passato, poi c’è un presente tutto da vivere e da ricostruire. E così tra le acque tra Cariddi e Scilla che il padre ha degna sepoltura virtuale, e finalmente assume i connotati
“del fantasma che esce di scena.”.
Il libro è bellissimo nella sua tragedia intima, nel suo profondo dolore e nella sua sofferenza. Una sofferenza che segna la vita di una donna, che si libra alta nel cielo, fiera e sicura della sua esistenza. Intensi i sentimenti vissuti e descritti con perizia: i ricordi, la morte nel cuore, i rimproveri, i sensi di colpa, i dolori, l’addio. E’ la storia di un commiato vissuto e sentito con intensità, un non dimenticare mai in vista, però, della ricerca per ristabilire un ordine prestabilito, che doni sicurezza e un barlume di serenità.