Dettagli Recensione
Ascoltarsi e scoprirsi
Antonio soffre di una patologia che può essere curata definitivamente, si sottopone ad una terapia osteggiata dalla moderna medicina ma deve fare un ultimo test sotto stress a Marsiglia . Dovrà rimanere sveglio 2 giorni e due notti. Ad accompagnarlo il padre, separato dalla madre, con cui i rapporti sono da tempo freddi e formali. Come sfondo alla vicenda una città , Marsiglia, quasi crepuscolare, umida, pericolosa . Padre e figlio, affrontano ognuno le proprie paure e speranze relativamente all'esito del test e alla pochezza di argomenti di conversazione che temono di avere . Di fronte alla necessità di stare svegli trovano finalmente il coraggio di parlarsi ma soprattutto di ascoltarsi. Ascoltare, qualcosa che pare una risposta automatica di un altro individuo al nostro comunicare, niente di più sbagliato … quello si chiama udire (con le orecchie) , per ascoltare devi aprire la mente ed il cuore e non trovare scorciatoie dandoti le risposte da solo. Antonio scoprirà che alcune cose non stanno come aveva sempre pensato e si sorprenderà della facilità con cui ha giudicato , il padre capirà che esistono molte strade per raggiungere qualcuno e sbagliarne una non rende inaccessibili le altre. Dopo anni finalmente padre e figlio, partendo dalle piccole cose , da argomenti quotidiani come la musica, le donne i libri, si vedranno l'uno nell'altro, riconosceranno qualcosa di sé nella persona che meno hanno conosciuto in questi anni. Antonio riuscirà a vedere oltre la maschera di rigido matematico del padre , ne scoprirà l'umanità nascosta dalla nebbia del pregiudizio nei suoi confronti, quell'uomo che prima di essere suo padre è stato un ragazzo con i suoi sogni, le sue passioni, le sue debolezze, i suoi dubbi, proprio come lui. Sarà per entrambi un viaggio nell'altro per ritrovare un po' di se stessi. Bravo Carofiglio che accompagna la scoperta con una prosa fluida, limpida mai banale e mai noiosa nonostante il ritmo compassato.