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I soldi sono tutto
 
I soldi sono tutto 2018-08-11 14:43:13 luvina
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
luvina Opinione inserita da luvina    11 Agosto, 2018
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Greed and fear, avidità e paura

“I soldi sono tutto” …..già dal titolo si dichiara tutta l’intenzione del romanzo. La vicenda si dipana nell’arco temporale che va dal novembre 2006 al dicembre del 2009 che noi tutti ricordiamo per essere stati gli anni in cui è scoppiata e si è evoluta l a crisi economica mondiale più grave dopo quella del 1919. Nella prima parte che arriva ad aprile 2008 facciamo la conoscenza del protagonista Gianni Alecci ultracinquantenne prestante e benestante esperto di marketing con moglie, due figli e un’amante baby. Capiamo ben presto le dinamiche familiari: la moglie sciatta e i suoceri lo disprezzano ritenendolo un buono a nulla, il figlio più piccolo Stefano è un adolescente problematico ed il figlio maggiore Roberto a 16 anni è andato a studiare all’estero per poi diventare un importante broker prima a Londra poi a Shangai. Nella seconda parte che arriva al settembre 2008 c’è la rincorsa ai soldi, ai clienti investitori in Aletheia che poi si dimostrerà una truffa basata sul classico “schema di Ponzi”, c’è anche l’ora della momentanea rivalsa per Alecci ma purtroppo è forse la parte più noiosa del libro per le troppe descrizioni delle dinamiche dell’alta finanza. La terza parte arriva fino al novembre 2009 e dentro c’è il fallimento della Lehman Brothers, il crollo delle borse, il generarsi di un nuovo tipo di economia -“diversamente dal passato, il trend al rialzo sarà caratterizzato da elevata volatilità. Con cui dovremo abituarci a convivere in futuro, poiché è divenuta la cifra dell’operatività dei mercati nell’era della globalizzazione”- e c’è l’annientamento della vita di Alecci ma anche il suo riscatto.
Mi è piaciuto moltissimo Gianni Alecci. In un contesto dove non si salva nessuno, dove ogni gesto, ogni parola, ogni “sentimento” sono governati dai soldi lui pensa di essere cinico come gli altri ma non lo è; è capace di amore per Stephanie, una bambina, si fida del suo collaboratore sul lavoro che poi lo tromberà, si fida dei suoi “amici” Lepore e Greco che lo trufferanno mettendolo sul lastrico, in realtà è un ingenuo, vive in un perenne stato di inadeguatezza. Scoprirà sulla sua pelle la falsità e il cinismo di tutti quelli che lo circondano, il vuoto di sentimenti nel quale ha sempre vissuto. Verrà salvato dall’unica persona che non si aspetta: il figlio Roberto. Nel loro rapporto Alecci non si è mai reso conto che il primo a non crederci è stato proprio lui mentre il ragazzo lo amava e lo conosceva per chi realmente fosse -“a cosa ti servirebbero i soldi?...Non ti meriti questo. Non te lo meriti proprio. Eri bravo nel tuo lavoro, forse un po’ ingenuo e carente in fatto di autostima, ma bravo”-. Ed è così che Gianni Alecci scoprirà la bellezza del mondo non governato dai soldi ma umano. Riflette Alecci -“ lo punse la nostalgia verso il Gianni Alecci che gli era passato accanto, talvolta sfiorato, mai riconosciuto; un altro se stesso con cui all’improvviso iniziava a fare i conti…”- E’ proprio senza soldi, questa parola che governa le nostre vite, che Alecci scoprirà se stesso perché “i soldi NON sono tutto”.
Romanzo molto bello, interessante anche lo sguardo sul mondo della finanza, popolato da squali ma anche da un sottobosco di persone che vogliono arrivare, un romanzo su un modello di società nel quale a volte ci accorgiamo di vivere sul quale l’autore getta uno sguardo privo di compassione, per certi versi mi ha ricordato il film “Il capitale umano” (da vedere assolutamente).


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