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Tre pianeti di una costellazione unica
Dacia Maraini è un'affermata scrittrice italiana molto conosciuta anche all'estero che ha sempre narrato di infanzia e del mondo femminile in tutte le sfaccettature.
In quest'ultima opera intitolata proprio “Tre donne” ci parla della vita di una nonna, una mamma e una figlia, tre generazioni sotto lo stesso tetto per necessità, e lo fa in maniera dinamica e piacevole alternando capitoli scritti in prima persona da ciascuna delle protagoniste.
In pratica una 'verità' dei fatti osservata e filtrata, quando, dai vivaci occhi di nonna Gesuina, un'arzilla poco più che sessantenne che odia invecchiare, quando da quelli più pacati e anche fin troppo ingenui di sua figlia Maria, vedova quarantenne innamorata di un coetaneo francese, e infine dalla nipote Lory, studentessa svogliata e irresponsabile di cui, fin dalle prime pagine, è evidente la corposa somiglianza caratteriale con la nonna.
Tre mondi, tre pianeti diversissimi fra loro, perché – come ama ripetere la stessa autrice - ogni donna è un equilibrio, una sensibilità a 'se stante'.
Per il lettore (almeno per me, lo è stato) sarà particolarmente interessante esaminare i vari aspetti della medesima storia di vita narrati da occhi e caratteri differenti.
Che poi, a pensarci bene, una diversa visione e valutazione della stessa cosa è possibile tramite quella particolare empatia che tutti quanti dovremmo avere nelle vite reali, ogni giorno, e che in alcuni – difettando - impedisce di comprendere le altrui realtà e ragioni nascoste creando insormontabili ostacoli (anche quando parrebbero insulsi pulviscoli...), gelosie e muri pericolosamente invalicabili.
Il perdurare nel clichè del non voler cambiare e del mai mettersi in discussione assieme a quell'orrenda scusa “che ci posso fare, tanto sono fatto così...” ma anche lo stesso blindarsi dietro a dubbie scuse o chiudersi a riccio in una propria personalissima visione del circondario, sono tutte azioni che possono, sì, provenire da paure inconsce, egocentrismo o anche semplice pigrizia, ma nel complesso non possono portare altro che a noie, dolore e guai.
Maria ne è un chiaro esempio.
Maria è una donna sensibile, delicata, un'indefessa lavoratrice che non esita a fare nottate sopra ai suoi libri e ai testi, traduce infatti per una casa editrice, ha un fortissimo senso di responsabilità per se stessa e anche per le altre due.
E' un tipo insomma che prende tutto troppo sul serio.
E quando accadrà quella certa situazione (che non vi spammo assolutamente!) si creeranno sconvolgimenti nell'equilibrio (fasullo) di questa famiglia tutta in rosa.
Senza alcuna presunzione e senza voler cadere nella banalità dunque, credo che la Maraini in questo suo ultimo sforzo, intenda più che altro farci riflettere sul senso lato della vita.
La vita che, prima o poi, presenta difficoltà e dolorosi imprevisti a chiunque.
E il superamento, l'andare oltre, lo smussare certi lati disastrati del nostro privato, molto (se non tutto!) dipende dal carattere che ci ritroviamo ma in particolar modo, dalla volontà e dall'impegno che intendiamo spendere.