Dettagli Recensione
La possibile felicità
Imi è un ragazzo di 18 anni, cresciuto in un orfanotrofio ungherese, a Landor.
Una volta divenuto maggiorenne, decide di allontanarsi dal suo villaggio e di andare a vivere a Londra. Lì viene ospitato da una donna molto generosa, Lynne, un'insegnante di tango che ogni anno offre gratuitamente alloggio ad uno degli orfani di Landor. Lynne lo aiuta anche ad ottenere un lavoro presso una caffetteria della celebre catena “Proper Coffee”.
Imi è un ragazzino estremamente ingenuo ed animato da buonissimi sentimenti; la vita, nonostante tutto, gli appare come una dispensatrice di opportunità e si immagina un futuro luminoso. Dovrà diventare grande però, scontrarsi con le ambiguità, le contraddizioni e le ingiustizie che dominano un mondo dove il valore più importante è il profitto.
Imi è veramente un personaggio dolcissimo, protagonista di una storia apparentemente semplice ma densa di significati e raccontata con uno stile intriso di pacata serenità. Ciò che mi è piaciuto di più e che ha caratterizzato tutto il romanzo è il sentimento di apertura verso la speranza, l'ottimismo e la costante e tenace fiducia nel futuro ed in ciò che di buono può esserci nell'uomo.
Si tratta di una lettura lieve e delicata, in grado di porci di fronte a situazioni difficili senza esasperare dolore, tristezza e cattiveria: facendoci capire che tutto ciò esiste, ma esiste anche una possibile via d'uscita, una risposta diversa.
« “E' incredibile quanto spesso la felicità possa accadere in un posto come questo” pensa. E si rende conto che, forse, la felicità non dipende tanto da quel che si possiede: ma dal sapersi rassegnare a ciò che non si ha.»
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Nel caso non lo avessi ancora letto, ti consiglio anche "I colori dopo il bianco" dello stesso autore.