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Resto qui
 
Resto qui 2018-07-25 10:10:35 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    25 Luglio, 2018
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La colpa delle parole

Nessuno sceglie la terra dove nascere, il primo colore su cui posare gli occhi - se sarà il blu del mare, il bianco della neve o il verde del bosco - o con quale lingua pronunciare le prime parole. Non c’è scelta, non c’è colpa. Eppure, nella piccola comunità altoatesina di Curon, nella prima metà del secolo scorso, l’italiano e il tedesco si sono trasformati in barriere invalicabili, marchi di razza, dichiarazioni di guerra.
Le parole sono diventate colpe.

Nati austriaci e cresciuti imparando il tedesco, gli abitanti di Curon si sono ritrovati infine italiani. E, all'improvviso, nella loro valle di confine dove il tempo sembrava scorrere immutabile da secoli, scandito dai ritmi delle stagioni e del lavoro agricolo, entra con violenza il potere. A dare un nuovo nome alle loro montagne e persino ai loro morti, a imporre parole sconosciute, a trasformarli in cittadini di serie B, esclusi dal lavoro e dalle cariche pubbliche.

Tutto quello che desiderano è abitare il proprio paese, coltivare i propri campi, continuare a essere quello che sono sempre stati e in cui si riconoscono. Invece la storia li costringerà a scegliere. Prima Hitler, con “la grande opzione”: andarsene nel Reich o restare alle condizioni del fascismo? Poi l’Italia, nel dopoguerra, con la costruzione di una grande diga destinata a cementificare la valle e sommergere d’acqua gli antichi borghi: andarsene con un risarcimento o restare in nuovi villaggi ricostruiti?

Marco Balzano affida a una donna, Trina, il compito di raccontare in prima persona la storia di questa valle attraverso quella più intima e personale della propria famiglia. È grazie a questa scelta che il romanzo, pur basandosi su una vicenda storica drammatica, non scade mai nella retorica o nel documentarismo, perché sempre permeato da una donna forte e concreta, dalla voce schietta ed essenziale, che sa però farsi anche intensa ed emotiva perché quella terra, per lei, significa ricordo e identità, persone amate e vita vissuta.

Trina è stata tradita dalle parole. Il tedesco e l’italiano, che avrebbe voluto insegnare come maestra, e che invece si sono trasformati in armi e conflitto. Le inutili lettere e gli articoli inviati a istituzioni e giornali per cercare di difendere il paese dal sopruso industriale. Ma proprio quelle parole impotenti sanno ora, con questo romanzo, trovare la forza e la poesia per rendere immortale la storia in un racconto emozionante, che sa di montagna e di resistenza.

Una lettura avvincente e commovente, per vivere da vicino l’amore per un luogo, per ricordare un episodio controverso del nostro passato, o, semplicemente, per regalarsi alcuni momenti intensi grazie a una scrittura che non si può far altro che definire splendida.

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Commenti

10 risultati - visualizzati 1 - 10
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Hai scritto una bella recensione, Manuela, da cui trapela il tuo entusiasmo per questo libro. Un po' tutti ne parlano bene. Allo Strega hanno invece preferito un altro testo, pare, fonte di grandi delusioni.
Ottima recensione Manuela, anche a me questo libro è piaciuto tantissimo.
Grazie, Manuela, per la tua appassionata recensione. Metterò sicuramente il romanzo nella mia lista di libri da leggere.
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lapis
26 Luglio, 2018
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Ciao Emilio. Devo dire che questo romanzo mi ha proprio conquistata! Per quanto riguarda il famoso premio, non ho letto il romanzo della Janeczek e non so bene quali siano i criteri adottati, ma per il mio sentire di umile lettrice, a questo romanzo lo avrei assegnato volentieri!
Grazie per il tuo commento.
Manuela
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lapis
26 Luglio, 2018
Ultimo aggiornamento:
26 Luglio, 2018
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Grazie Chiara, sei sempre gentilissima! E' un libro davvero bello!
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lapis
26 Luglio, 2018
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Ciao Giulio, grazie a te per l'attenzione.
E' un romanzo che ho apprezzato davvero moltissimo. Spero possa piacere anche a te e aspetto allora di leggere la tua opinione.
Un caro saluto,
Manuela
Ciao Manu,
complimenti per la recensione, anch'io ho apprezzato molto il libro.
Fede
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lapis
26 Luglio, 2018
Ultimo aggiornamento:
26 Luglio, 2018
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Grazie Fede, sei un tesoro! E' uno di quei libri che lasciano il segno! Ora vorrei vederlo dal vero quel campanile sommerso, immaginando sotto l'acqua i luoghi del romanzo...
Un bel commento per un libro che mi incuriosisce.
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lapis
29 Luglio, 2018
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Grazie per l'apprezzamento, Laura. A me è piaciuto davvero tanto, per cui non posso che consigliartelo. I gusti sono personali, ma una chance gliela darei :-)
10 risultati - visualizzati 1 - 10

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