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La coscienza di Iris
Iris De Santis ha 79 anni, una figlia e una nipote. Su consiglio di un amico psichiatra inizia a scrivere un diario. Emule dello Zeno di Italo Svevo iris ci racconta poco alla volta la sua vita nella speranza che il condividere con noi la sua esistenza possa farla stare meglio. Passando con leggerezza tra passato e presente la donna ci svela senza pudori i suoi amori del passato e quello del presente. Amori che in qualche modo le sono sempre sfuggiti dalle mani. Quello del marito e della figlia che ha lasciato per rincorrere un amore estemporaneo. Salvo poi tornare al talamo nuziale quando l'amante ha calpestato il suo cuore. ma naturalmente quello che c'era prima adesso non c'è più. E infine un amore maturo, delicato come quello degli adolescenti, eccitante come quello degli adulti e rassicurante come quello degli anziani.
Questo libro dà speranza: nell'amore che comunque arriva anche se magari non è così accorto da arrivare nel momento giusto. Nel futuro che c'è sempre per tutti anche per una donna che si avvicina agli ottanta e che credeva di aver vissuto quanto doveva vivere e di aver fatto futti i danni che poteva.Ci dice però anche che passano gli anni, ma in fondo non si cambia mai. Iris è una cacciatrice di cuori e lo sarà fino alla fine.
Mi è piaciuta abbastanza l'idea di fondo del libro e la storia che viene raccontata. Non ho aprezzato molto, invece il modo di scrivere di Lidia Ravera. L'ho trovaa a tratti pesante e confusa. Troppe cose messe le une vicine alle altre, troppi pensieri, sentimenti e avvenimenti.