Dettagli Recensione
Promette e non mantiene
Il romanzo parte bene, forse con qualche tecnicismo di troppo ma con ingredienti letterari sapientemente dosati che danno colore e spessore ad una trama abbastanza originale, farcita di espressioni idiomatiche regionali dal sapore arcaico.
A un certo punto, però, qualcosa si sgonfia e la banalità prende il sopravvento: frasi trite come “lo guardò stupita” e considerazioni della stessa scrittrice, che alla fine di un capitolo tira in modo dilettantesco le somme guidando il lettore verso riflessioni che dovrebbero sorgere spontaneamente, guastano tutto il buono della narrazione.
Di alcuni capitoli, poi, che non si amalgamano bene al resto della trama, si sarebbe potuto anche fare a meno.
E mentre non si è più tanto sicuri che certe frasi un po’ arzigogolate significhino realmente qualcosa, prevale la sensazione di leggere un romanzo d’appendice con morale e buoni sentimenti annessi.
Il potenziale politicamente scorretto, che avrebbe fatto la differenza, resta sostanzialmente inespresso, la ribelle sensualità della protagonista rientra nei ranghi e la verve delle prime pagine sparisce.
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Commenti
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http://www.galluras.it/
La pubblicazione strategica ha forse penalizzato il lavoro di editing, affrettandolo.
@Laura: ho dato un'occhiata al sito. Nel romanzo la "femmina accabadora" non usa lo strumento apposito, ma un cuscino. Non so se "l'arma del delitto" sia frutto della fantasia della scrittrice.
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Il libro non mi è piaciuto per vari motivi : la simpatica autrice aveva il materiale per scrivere un racconto, e ha voluto farne un romanzo benché breve, penso con aggiunte avventizie e anche brutte come la parte ambientata in piemonte. Mi ha dato pure fastidio che abbia pubblicato l'obera quasi 'a bacchetta' , mentre in Italia imperversava il dibattito sull'eutanasia.