Dettagli Recensione
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Una ribellione femminile
Emanuela Canepa vince il Premio Italo Calvino 2017 con L’animale femmina: un libro che:
“mette a nudo non solo le contraddizioni delle donne, ma anche la fragilità degli uomini. “
Narra la storia di Rosita, una brava ragazza che si reca a Padova per studiare Medicina , ma deve mantenersi agli studi, e per far ciò lavora come cassiera in un supermercato. La vita per lei è difficile, sempre alle prese con le grandi difficoltà finanziarie. Non le sembra vero quando l’avvocato Lepore Ludovico le offre un nuovo lavoro. Quest’ ultimo le permetterebbe di lavorare, guadagnando persino di più, e di iniziare a dare esami con una maggiore frequenza. Non sa di essere una vittima predestinata eccellente: è timida, non pensa ai vestiti, è educata, ha una relazione che non porta a nulla con un uomo sposato e per di più anche vigliacco. L’avvocato tenta di annientarla con i suoi discorsi misogini. Ma:
“Sono mesi che mi tormenta ai limiti dello stalking. Ragionare con lei è impossibile. Non vuole la soluzione più efficace sul piano dei diritto. Vuole che qualcuno le restituisca la vita che ha perso. O almeno un responsabile su cui infierire. Un cadavere per placare la rabbia. Tutte cose che io non posso darle.”.
Un tentato plagio, ma da vittima diventa carnefice. Conflitto tra uomo e donna, una ribellione che diventa sempre meno silenziosa.
La narrazione è fresca, limpida, lineare. Tuttavia la lettura non mi ha convinta del tutto: il finale lascia esterefatti, i discorsi misogini urtano qualunque tipo di sensibilità e si rivelano solo moti di delusione, senza grossi fondamenti. Offre però spunti di riflessione sulla psicologia femminile e maschile. Ciò che più mi è piaciuto è che l’autrice non assolve nessuno, sono tutti colpevoli indistintamente, da una parte come dall’altra. Una lettura particolare.
Indicazioni utili
- sì
- no