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Una spugna
Che sulle nostre montagne (non solo lì, ma soprattutto lì) si bevano alcolici in quantità non certo modeste penso sia cosa nota e che fra questi amanti di Bacco ci sia stato anche Mauro Corona non fa meraviglia; ciò che stupisce invece è che l’autore ertano si sia dedicato al vino e alla grappa in quantità ragguardevoli, che abbia bevuto smodatamente e che, ubriaco, abbia compiuto atti di cui oggi, più sobrio, ha memoria con vergogna. Ciò che ha scritto potrebbe meglio definirsi le confessioni di un grande bevitore e, francamente, il lettore, a volte un po’ infastidito da una narrazione che non di rado è ripetitiva, si accorge a poco a poco che un po’ di quelle quantità industriali di vino sembrano uscire dalle pagine, traboccando, per andare a infilarsi nella sua bocca a togliergli una sete che non prova. Personalmente e in tutta sincerità a leggere continuamente di bevute colossali ho corso il rischio di ubriacarmi e spesso ho cercato di leggere in velocità per superare certi periodi che in pratica non dicevano nulla di nuovo, alla ricerca invece di fatti, connessi all’ubriachezza, di cui Corona sembra avere una prodigiosa memoria, assai strana per un ebbro, tanto da pensare che in buona parte siano frutto solo di invenzione. Purtroppo siamo lontanissimi dalla qualità di opere come Storia di Neve, Il canto delle manere, L’ombra del bastone, I fantasmi di pietra e Il volo della martora, tanto da sembrare che questi libri e Aspro e dolce non siano stati scritti dalla stessa mano. E’ da un po’ di tempo però che la vena di Corona sembra essere esaurita e di questo non posso che provare dispiacere, perché conservo sempre dentro di me le emozioni dei suoi libri migliori, di un mondo reale in cui è riuscito a innestare una vena di fantasia che arriva a sfiorare il mito; l’unico vero elemento positivo di Aspro e dolce è dato dal forte monito ai giovani affinché non percorrano la stessa strada di stravizi, perché bere si può, ma sempre e solo con moderazione. Il libro si può leggere, ma non c’è da avere particolari aspettative, presentandosi talora e per non poche pagine decisamente noioso.
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