Dettagli Recensione

 
Il basilico di Palazzo Galletti
 
Il basilico di Palazzo Galletti 2018-07-07 17:11:42 Belmi
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Belmi Opinione inserita da Belmi    07 Luglio, 2018
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Non la migliore Torregrossa

“Glielo spiego per l’ultima volta, si tratta di omicidio quando uno, pure che è fimmina, l’ammazzano e basta. Nel femminicidio invece c’è una violenza ideologica che si protrae nel tempo e si vuole annientare l’autonomia della vittima. È chiaro adesso?”

Giuseppina Torregrossa ritorna al giallo e ripropone i protagonisti di “Panza e prisenza”. Marò è stata promossa e si dedica ai casi di anti-femminicidio, Sasà, invece, non è soddisfatto del suo destino e la relazione con Marò non sembra procedere per il meglio.

Fra i due, il ruolo principale è quello di Marò che si ritrova a dover risolvere un caso non semplice perché la vittima è in vista e soprattutto ha molte similitudini con la nostra protagonista che oltre alle indagini dovrà pensare anche a se stessa e al suo futuro.

Come di consuetudine, la Torregrossa ambienta i suoi libri in Sicilia, qui siamo a Palermo e questa volta le Sante a cui chiedere aiuto sono più di una. Si prova con la santuzza Rosalia, che questa volta sembra non aver voglia di ascoltare le preghiere dei devoti, che così sono costretti a invocarne altre per ricevere “aiuto”, perché il caldo non sta rendendo facile la vita agli abitanti.

Ho letto diversi libri di quest’autrice e amo molto il suo stile ma come “giallista” un po’ perde. La
Torregrossa mette l’amore per la sua terra nei suoi romanzi e trascina sempre il lettore, dove vuole lei. Con i gialli invece mancano quelle digressioni o quelle ambientazioni che ti fanno “volare” in Sicilia. Specialmente nelle prime cinquanta pagine mi sono proprio sentita spaesata, era tutto un susseguirsi di situazioni sconnesse fra loro con lo scopo di presentare i vari protagonisti, che invece di aiutarti ad ambientarti, non ti facevano ancora entrare nella lettura. Questa volta sono molte le accuse al popolo “siculo” che l’autrice presenta.

Il basilico poi pensavo avesse un ruolo più “evocativo”, invece rimane abbastanza marginale. Insomma non la migliore Torregrossa, questo non toglie il fatto che l’autrice sa scrivere e che rimane per me una scrittrice veramente valida.

Buona lettura.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Leggo con interesse la tua recensione e condivido da un lato la fedeltà alla scrittrice, dall'altro la perplessità nell'esperimento "giallo". I primi romanzi sono decisamente più ispirati e la scrittura è più accurata.
In risposta ad un precedente commento
Belmi
09 Luglio, 2018
Segnala questo commento ad un moderatore
Condivido. In passato aveva già seguito questa strada con "Panza e prisenza", ma direi che non è proprio il suo forte scrivere gialli, negli altri generi rende molto di più.
Grazie per il commento.
Federica
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Di bestia in bestia
I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Dimmi di te
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente