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Un amore tardivo
Elda Lanza, giornalista, scrittrice ed esperta di comunicazione, è docente di Storia della comunicazione. Scrive Una stagione incerta, un
“romanzo lucido e vibrante sull’amore, la compassione. Elda Lanza provoca, emoziona, commuove, tratteggiando un personaggio femminile fragile e forte, sfaccettato e contradditorio sino nella più nascosta intimità.”.
La storia di un amore insoluto, che rivive una passione mai sopita dopo cinquant’anni, una “stagione” tutta sua, particolare. Un grande amore di gioventù, quello tra Nanni ed Eddy. Lui:
“I capelli castani si erano schiariti, quasi grigi, il ciuffo diritto scendeva dalla scriminatura laterale ancora sulla fronte, a coprirgli un sopracciglio. Gli conferivano un aspetto più solenne i baffi, una sfumatura chiara sul labbro e la barba a fior di pelle che non aveva. Alto, la figura imponente, possedeva l’eleganza e lo stile di indossare qualunque cosa con garbata ostentazione; la voce bassa, lo sguardo divertito di chi recita bene la propria parte.”.
Lei, Eddy, o meglio Edgarda:
“In mezzo alle sopracciglia ha da anni una ruga diritta. Le palpebre si sono appesantite, anche se gli occhi conservano il colore cangiante, chiaro, trasparente che era il suo vanto, capelli neri, quasi corvini, occhi chiari, verdi, cangianti.”.
Una telefonata inaspettata, giunta dopo cinquant’anni, riapre scenari inattesi, perché:
“la nostalgia è una carezza pesante”.
Lui una vita da copertina, avvocato, onorevole, sposato e con figli. Lei, scrittrice di successo, un figlio lontano, un marito che non c’è più. Lo accusa:
“Non gli perdona di averla lasciata sola a rimpiangere per entrambi il loro futuro. Anche di questo gli fa ora una colpa: di averne negato i suoi ricordi.”.
Ma lui,
“Le Grand Meaulnes, misterioso e prepotente, affascinante ed ambiguo.”
Inizia così una lotta alla ricerca del tempo perduto, una ricerca a ciò che non è stato, e avrebbe potuto essere. Vivono, allegri e felici, ma una dama nera, terribile ed implacabile, incombe su di loro: la vecchiaia, perché:
“Come si poteva definire vecchiaia quella stagione incerta che avevano vissuto? Era diventata vecchia di colpo, con la malattia. Ma aveva conosciuto l’amore.”.
Un romanzo su “una stagione incerta”, su un’età in cui il peso dei rimpianti e della nostalgia incombe sui protagonisti e sulle loro vite. Ma anche una bella vicenda, di come in fondo l’amore non ha confini, e i sentimenti hanno una loro intrinseca importanza. Scritto con un’eleganza e una sobrietà che sono propri di questa scrittrice, una lettura bella e profonda che commuove e coinvolge il lettore profondamente.