Dettagli Recensione
Un viaggio nel passato per capire chi siamo
Nella Bologna degli anni Ottanta (che sembrano così vicini e così lontani allo stesso tempo) Tommy Bandiera cresce con la mamma Alice dopo la morte del padre. L’infanzia trascorre con la mamma, la nonna, gli zii, in particolare l’avventuroso zio Ianez (un nome, una garanzia), i giochi e le gare in bici con gli amici - fratelli Athos e Selva fra cortile e parrocchia, e le prime relazioni con le coetanee, in particolare con Ester, conosciuta per un caso particolare al cinema.
Di Ester, bella e impossibile, si invaghisce anche il nuovo arrivato a scuola Raul, che sarà per Tommy una vera propria nemesi ma anche un modello di vita irraggiungibile. L’adolescenza alle superiori, vissuta nel tentativo di capire chi si è e cosa fare nella propria vita, vede protagonista questo triangolo, assumendo così il racconto le tendenze a essere quasi una educazione sentimentale, iniziata con la giovane età del protagonista e terminata nell’estate dei diciotto anni.
“Tu che sei di me la miglior parte” edito da Mondadori è un romanzo corposo, da non sottovalutare leggendo la trama, il titolo o osservando la copertina. L’autore Enrico Brizzi, noto ai più per “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” realizza un incredibile dipinto dell’Italia anni Ottanta e Novanta, gli oggetti, i luoghi, le abitudini. Per me che non ho vissuto quegli anni è stato un vero viaggio nel tempo, come se invece li avessi provati sulla mia pelle: non riesco nemmeno a immaginare cosa possa essere la lettura di questo romanzo per chi come Tommy ci è nato, cresciuto, vissuto.
Ma il romanzo è più di una semplice presentazione di chi eravamo una trentina di anni fa, è davvero molto di più. Accompagnando Tommy in tutta la sua infanzia possiamo quasi considerarlo un vero romanzo di formazione, a tratti dolce e a tratti spietato…. Un po’ come è la vita.
Infatti l’autore ci fa vivere in prima persona, un’altra volta per molti lettori probabilmente, tutte le avventure, i problemi, i sentimenti che abbiamo dall’infanzia fino all’adolescenza. Ci fa scoprire come se fosse per la prima volta cosa è l’amicizia, la fiducia, l’amore, il sesso, le feste, la necessità di stare soli e capire cosa fare e cosa essere. L’autore ci racconta cos’è la vita, che, purtroppo o per fortuna non è mai bianca o nera, ma piena di sfumature, tutte diverse.
Quindi, che dire se non buona lettura? :)
"Sedevamo sull'erba a due passi dal laghetto, e mentre mangiavo il mio trancio di pizza non potevo levare gli occhi di dosso a Ester. Ogni suo gesto esprimeva la fierezza diuna giovane donna che comincia ad aprirsi la strada da sola. Mi faceva pensare a sua madre, così come mi era apparsa la prima volta; ormai la bellezza dell'una era quella dell'altra, e mi dissi che appartenevano a unaspecie rara e speciale, una stirpe di creature mandate sulla terra a far sognare e disperare gli uomini".