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Mr. Hyde e Mr. Hyde
Scegli Marco scegli. Da un lato c’è il male, dall'altro il male.
Ma il male, quanti volti può avere? Quello tormentato e solcato dalle rughe di un pensionato che coltiva l’orto, ex criminale di guerra. O quello di un sedicenne, che ti fissa con occhi carichi di sfida e diabolica intelligenza.
L’orrore bellico fa venire i brividi, ma è un orrore reale, lo conosciamo, ne sono piene le pagine della storia. Ha il suono dei colpi di mitra e il colore del sangue di uomini da guardare negli occhi prima di premere il grilletto.
Invece proprio non riusciamo a definire i contorni di questa nuova, subdola crudeltà che si gioca nelle infinite possibilità offerte da internet. Una crudeltà virtuale, senza suono né colore, fatta di immagini e parole postate da figure senza volto. Ma non c’è nulla di virtuale nel dolore e nella violenza, per chi la subisce.
In mezzo a tutto questo c’è un ragazzo come tanti, Marco, giovane insegnante precario che accetta un incarico in uno sperduto paesino incuneato tra le montagne lombarde. Una scelta che è insieme una fuga e un tentativo di rinascita, perché a trentacinque anni si è ancora nella stagione della vita in cui si crede che a ogni battuta d’arresto, girato l’angolo, ci sia sempre un’altra possibilità.
Invece finirà per ritrovarsi intrappolato in un luogo oscuro e claustrofobico, dove predominano l’ignoranza e la fragilità. Giovani alunni senza valori né limiti che, per noia o per divertimento, hanno scelto il male: droga, cyberbullismo, esperimenti satanici. Un paese schierato compatto a difesa della propria prole, a qualunque costo. E lo spettro di un uomo che nel suo passato nasconde indicibili barbarie.
Marco però non è un eroe, è uno che scappa, che rimanda, che si nasconde. Stavolta invece deve scegliere.
Scegli Marco scegli. A ogni bivio, c’è sempre una strada giusta.
Raul Montanari ha sicuramente un dono. Sa incantarci con la sua penna di cristallo, che scivola brillante e limpidissima sulle pagine, e tenerci avvinti con una trama sempre incalzante, dalle atmosfere tese e sfumate di nero. E intanto ci parla di noi. Anche quando non ce ne accorgiamo. Anche quando l’obiettivo sembra puntato su comportamenti lontanissimi dalla nostra quotidianità, incredibili, ai limiti del reale. Invece al centro ci siamo sempre noi, con le nostre reazioni, riflessioni, scelte.
Un romanzo che delinea con sensibilità ed onestà comportamenti e psicologie del nostro tempo e ci costringe a porci molti interrogativi. Un romanzo scritto bene, davvero bene - e non è poco.