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L'inesplicabile ritratto di una donna controversa
Nella Sicilia del secondo dopoguerra, il fantomatico paesino di Roccacolomba è scosso da un improvviso lutto. A passare a miglior vita è stata una delle donne più umili e al tempo stesso più potenti della piccola comunità agricola, ovvero la domestica, amministratrice e donna di fiducia della famiglia Alfallipe: Maria Rosalia Inzerillo, da tutti conosciuta come la "Mennulara", per la sua proverbiale abilità nella raccolta delle mandorle. Inizia così un racconto che prosegue in due direzioni diverse. Da un lato ci sono il presente e l'immediato futuro, dall'altra il passato. Sul primo versante troviamo i discendenti della famiglia Alfallipe nominati eredi dell'insospettabile ricchezza della defunta. Inizia così una rocambolesca caccia all'eredità piena di cavilli, trabocchetti e prove da superare che la Inzerillo ha predisposto prima di morire per mettere alla prova l'onestà, la correttezza e la riconoscenza di quelli che lei ha sempre considerato come suoi figli, ma da cui non ha mai ricevuto quanto dato. L'avidità, la tracotanza, l'ingratitudine giocheranno agli stessi ragazzi un brutto scherzo. Sul secondo versante, il passato, ripercorriamo la vita della protagonista attraverso ricordi, pettegolezzi, congetture di chi, per un motivo o per l'altro, ha avuto a che fare con la Mennulara nel corso della sua vita. Si scoprono le origini, l'infanzia difficile, l'adolescenza segnata da un terribile episodio, la maturità di una donna forte, corretta, intelligente, umile ma piena di dignità, analfabeta ma ricca di cultura, distaccata ma capace di amare incommensurabilmente. Opinioni divergenti, giudizi contrastanti, sentimenti diversi rendono controverso, a tratti inesplicabile, il suo ritratto. Al lettore il compito di valutare, guidato dalla delicata penna dell'autrice, calato nel fascino dei ricordi e ammaliato dalla bellezza di una terra seducente, complessa e piena di vita.