Dettagli Recensione

 
Toccando i tasti
 
Toccando i tasti 2018-05-21 17:12:54 ornella donna
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    21 Mag, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

un'immigrazione al contrario

Flora Giordano è nata a Napoli nel 1954, ma si è trasferita in tenera età a Brescia. Ha insegnato per svariati anni, e ora pubblica Toccando i tasti, suo esordio sulla scena letteraria. Un romanzo profondo, preciso, con un’ottima attinenza con una realtà particolarmente vissuta negli anni Sessanta.
Narra la storia di Antonietta, profondamente autobiografica, che dovendosi occupare di scrivere annunci economici in una redazione, scopre l’esistenza di “Word”, il programma di scrittura del web, e con esso un irrefrenabile impulso alla scrittura. Infatti:
“word vuol dire parola.”ed era proprio della parola che avevo bisogno. Non è forse attraverso le parole che gli uomini rendono felici i loro simili? O, viceversa, li spingono alla disperazione? Non è forse attraverso la parola che l’insegnante trasmette il suo sapere agli allievi? Non è forse la parola lo strumento del medico psicanalista per guarire il suo paziente? E non è forse all’importanza della parola che Freud richiamava gli studenti nelle sue lezioni? (…) Ora finalmente c’era chi la avrebbe ascoltata. Word avrebbe animato le sue parole e le avrebbe fatte vivere. Fu così che nacque “Il libro”, scritto quasi di getto, sotto l’impulso di questi sentimenti, di queste motivazioni e favorito dalle circostanze descritte.”
Antonietta e i suoi fratelli sono degli emigranti. Il padre vince un concorso all’INPS, e viene trasferito in una città del Nord. Così:
“Piombarono nella nuova città come stranieri. Tutto li rattristava: il grigiore delle strade, la nebbia, la freddezza degli abitanti, l’ordine, la pulizia.”.
Erano persone benestanti, non arrivano nella nuova città con le valigie di cartone trattenute con lo spago, tuttavia faticano ad integrarsi, mai del tutto accettati.
E’ una bella storia di quando gli immigranti erano gli italiani, che si spostavano anche solo dal Sud al Nord. Scritta con prosa elegante, descrittiva, la narrazione è spesso interrotta da ricette dei luoghi nativi, come la pastiera napoletana, i babà al rum, la pizza con il riso e la ricotta. Un quadro solare nel tempo che fu, una storia all’indietro, veritiera ed accattivante. Un tempo perduto e lontano, passato, più vicino di quanto si creda.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Di bestia in bestia
I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Dimmi di te
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente