Dettagli Recensione
Un percorso di maturazione mediante il dolore
Lea odia l’ansia. Sin da piccola ha lottato contro questa perché sua madre, per prima, ne era fortemente colpita. E adesso che ha quarantanove anni, un lavoro affermato come scrittrice e attrice di teatro, un marito israeliano di cui è innamorata nonostante gli alti e bassi dettati da una relazione conflittuale in cui lui la considera la sua disgrazia, deve fare i conti con la stessa sensazione di agitazione e preoccupazione che le ha colorato il passato. Perché? Perché la vita cambia con forza, imprevedibilità e impensabilità. Nella sua quotidianità irrompono la malattia ma anche nuovi incontri e Lea dovrà decidere con quale maschera affrontarli, se quella della curiosità e del sorriso o quella della malinconia e arrendevolezza. .
Ma prima di tutto dovrà scontrarsi con se stessa e dovrà far fronte a quell’ansia costante che la attanaglierà. La malattia, prima vista nelle vite degli altri, nelle esistenze altrui, verrà descritta in prima persona, affrontata nelle sue fasi e nel suo divenire in un percorso di crescita e maturazione in cui lettore verrà coinvolto e reso partecipe in ogni suo corollario.
Il tutto è avvalorato e accompagnato dalla penna chiara e precisa di Daria Bignardi che con la sua capacità analitica e il suo “averlo provato sulla propria pelle” riesce a creare un elaborato in gradi di far riflettere e di meditare.