Dettagli Recensione

Il giardino degli oleandri di Rosa Ventrella è una emozionante saga familiare che coinvolge quattro donne uniche e coraggiose. Anita chiamata da tutti la “Margiala”, ha quattro figlie femmine. La “Margiala” è colei che ha poteri stregoneschi, in grado di dare consigli sull’uso delle erbe, su come togliere il malocchio, su come aiutare le partorienti a scoprire il sesso del nascituro e molto altro. Per queste sue doti la madre di Rosetta, Cornelia e Diamante è molto conosciuta in paese.
Rosetta, la più grande, somiglia molto alla madre, non solo nell’aspetto ma anche nei modi. Cornelia, la mezzana delle femmine, ha i capelli ramati, la sua è una bellezza sofisticata, somiglia al padre. Diamante è quella ribelle, come i suoi riccioli, gli occhi neri come la pece e il suo aspetto fanno presumere che da grande sarà una strega perfetta. La madre la ritiene un maschiaccio. Invidia il fratello Giuseppe perché lo considera libero di fare quello che vuole. Diamante vede una donna fredda e scostante, a volte la spia per scorgere in lei qualche segno di debolezza e poterla così ritenere una persona con dei sentimenti. A volte la odia, a volte le fa pena, ma nel suo modo di studiarla non riesce a capire la vera natura della madre. Diamante non vuole sposarsi, vede nell’uomo solo quello che lei avrebbe voluto essere. Ma un giorno anche lei trova l’amore e nonostante la sua opinione, il suo corpo reagisce a tutte le emozioni che questo sentimento comporta. Da qui una serie di eventi che si susseguiranno e la vita di Diamante cambierà per sempre.
Questo romanzo ha la capacità di trascinare in un’altra epoca, di far provare emozioni stupende in un paesaggio in cui il mare fa da sfondo e i colori raggianti di un giardino bellissimo ti portano negli oleandri in fiore. E’ un romanzo strettamente femminile. Ma non solo: è il Meridione che pervade maestoso le vicende di una donna. Un Meridione di salsedine, sole, aromi, profumi, magie. Aria di magia e mistero pervade le righe, richiamando occulte tradizioni di poteri non svelabili, tramandati lungo le generazioni di discendenza femminile.