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Un ultimo bilancio con Dio
Ispirato alla figura del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, che aprì il dialogo tra la Chiesa e il mondo laico, insegnando ad affrontare l’aspetto dinamico dell’esistenza, il rischio che esso comporta tra cui quello estremo con il rapporto con Dio: questo è Missa solemnis di Ferruccio Parazzoli.
Parazzoli, con profondità di ragionamento e leggerezza di tono, mostra ancora una volta di essere particolarmente attento ai problemi etici. Il cardinale, ormai stanco, in compagnia di due giovani preti e dei suoi ricordi, ripercorre la sua esistenza: a turbarlo è il silenzio di Dio che non ha risposto alle sue domande. Ha amato Dio da un altare molto alto, una posizione di privilegio con la porpora e il potere addosso. La precisione geometrica della scrittura, lascia emergere la figura del cardinale leopardiano che ha letto, masticato di tutto ciò che c’era da leggere nella nostra cultura. Ormai vicino alla fine progetta il suo passo d’addio: si prepara alla Missa Solemnis, osserva la vita che continuerà dopo di lui nelle persone, nelle cose, nelle piante, nel platano che cresce davanti alla sua finestra e tanto lo affascina. Si interroga su quale sia stato per lui il disegno di Dio: poteva essere un altro, più eroico, più visionario, poi confermerà questo progetto rivestendo i paramenti della Missa Solemnis:
“La mia porpora sarà il tessuto di Dio”.
Le sue meditazioni lo inducono a sostenere:
“Si passa così , tra sussurri, senza poter scoprire le piccole, micidiali assurdità della vita.”.
Un profondo, stimolante libretto di riflessioni sulla nostra esistenza e sul rapporto con Dio.