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Storia del nuovo cognome
 
Storia del nuovo cognome 2018-03-21 21:11:57 Virè
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Virè Opinione inserita da Virè    21 Marzo, 2018
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Finalmente più matura

Ho letteralmente divorato il secondo volume della saga l'amica geniale, trovandolo molto più coinvolgente e piacevole del primo.

Il racconto dell'amicizia tra le due ragazze, Lenù e Lila, riprende dal 1966 quando la protagonista mette insieme i pezzi di storia vissuti in prima persona, notizie apprese da altri e racconti dell'amica.

Ormai le due ragazze hanno vite completamente diverse, Lila è ormai sposata ed è principalmente sulla sua vita che si concentra il fulcro della storia, mentre quella di Lenu fa solo da sfondo. Ritroviamo però una protagonista più matura in grado di canalizzare la competitività nei confronti dell'amica e soprattutto più consapevole della sua strada e delle sue scelte, non più dettate solo ed esclusivamente sulla voglia di primeggiare e dimostrare qualcosa all'altra. Nonostante continui ad essere molto insicura ed incerta, a farla da padrone indiscusso è la voglia di emanciparsi dalle sue origini e dal suo ambiente attraverso lo studio e la cultura.

La scrittrice in questo caso riesce a rappresentare perfettamente l'incertezza, lo scoraggiamento e tanti altri sentimenti che invadono la protagonista nel suo sforzo di emanciparsi e nel suo sentirsi sempre inferiore a paragone non più della sua amica, che ha carattere e inclinazioni diverse,ma nei confronti di chi vive e viene fuori da un ambiente più colto e strutturato. Lo studio le permette di entrare in contatto con persone e situazioni diverse, nelle quali esce fuori la discrepanza tra lo studio nozionistico e quel qualcosa in più che può darti solo l'origine, la crescita in ambienti più stimolanti e colti.

Troviamo anche in questo volume uno spaccato su Napoli, stavolta più ampio, si varcano i confini del rione, si incontrano strade, quartieri e luoghi diversi e nuovi.

Il tutto rende il libro molto più gradevole, abbandonando quell'aspetto stucchevole del primo e lasciando spazio invece ad una storia varia che non manca di colpi di scena, alcuni forse un po' forzati, ma che ancora una volta sono la perfetta rappresentazione di ambienti e dinamiche.

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