Dettagli Recensione
Due donne e tanti uomini
Sara Rattaro, dopo aver firmato ottimi libri quali Non volare via, Niente è come te, Splendi più che puoi, L’amore addosso, torna in libreria con Uomini che restano: un libro sui sentimenti, sulla vita e sull’amicizia tra uomini e donne, a volte difficili, altre più gioiose, più libere. Perché:
“se crescere o diventare grandi sono cose difficili, raramente hanno a che fare con l’essere finalmente se stessi.”.
Le due protagoniste al centro del romanzo sono Fosca e Valeria, due donne, due storie. Ognuna con le proprie ferite, con i propri dolori, con il proprio vissuto, poiché spesso:
“è difficile scrostare la superficie della nostra vita per arrivare a guardarci dentro.”.
Le due si incontrano su un’ampia terrazza panoramica di Genova, dove tutto pare una fuga liberatoria, da un peso troppo pesante da sorreggere, ed iniziano un percorso di conoscenza reciproca. Entrambe non sono solite
“agli uomini che restano”,
poiché entrambe hanno storie che le hanno segnate. Fosca è scappata da Milano, dove la confessione del marito di essere omosessuale, innamorato di un certo Riccardo, l’ha travolta e lasciata incapace di agire e soprattutto di comprendere. Valeria è
“una giovane donna bruna, aveva un caschetto perfetto, con una folta frangia che sembrava tagliata con un’accetta, tanto era precisa.”
Lotta tenacemente contro un cancro che vuole annientarla, e lo fa senza appoggio del marito che non ha trovato altro da fare che tradirla e lasciarla per un’altra donna. Ma a volte la vita,
“ti costringe a dire addio, per concederti una seconda possibilità. Ti libera da chi sa soltanto fuggire, per farti scoprire chi è disposto a tutto pur di restare al tuo fianco: affetti tenaci, amici di sempre e nuovi, amori che non fanno promesse a metà.”.
Sara Rattaro, anche in questo libro non si smentisce: un libro sui sentimenti, sulle vite, sulle amicizie, sugli uomini e sulle donne. Ma devo dire che non mi ha convinta del tutto: gli ultimi due romanzi non mi hanno entusiasmato. I personaggi e le loro storie paiono degli stereotipi alle frasi melense tipo Baci Perugina; si percepisce un distacco che non impressiona favorevolmente. Il tutto è un po’ noioso, ed odora di dejà vù. Scusatemi, ma penso che questa autrice sia capace di far meglio. A voi la lettura e il responso ultimo.
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Hai ragione non mi è piaciuto tanto!!
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