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Il veleno dell'oleandro
 
Il veleno dell'oleandro 2018-03-14 18:12:31 combinazionimagiche
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combinazionimagiche Opinione inserita da combinazionimagiche    14 Marzo, 2018
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Intriganti intrighi

Premesso che è il primo libro della Agnello Hornby che mi capita di leggere, e ho letto molti commenti negativi, io non ho trovato così pessimo questo libro, forse perchè amo perdermi tra i luoghi e le storie, entrare a far parte della storia, e di questa capacità si deve dare atto all'autrice,

"Guardo a sinistra l'immenso cono schiacciato della Muntagna, come nonna Mara, nata a a Zafferana, chiamava l'Etna: genio benefico degli abitanti della zona, la Muntagna è attenta a deviare la colata di lava dai paesi a lei devoti (...) bagnata da mare blu cobalto, Catania è bella e nera, dall'alto".

Una storia ambientata nella mia terra, la Sicilia, con luoghi magici, unici e misteriosi, come misteriose sono le vicende della famiglia Carpinteri, intrecciate a quelle dei Lo Mondo. Storie di segreti, di tesori nascosti, di tematiche forti, immigrazione, sfruttamenti, imbrogli, vita e morte, amori limpidi e amari allo stesso tempo. Storie di famiglie che si riscoprono.
Ci Troviamo a Pedrara, dove donna Anna ha voluto ritirarsi dopo anni di residenza a Roma, "per morire", e farsi accudire dal bellissimo e ambiguo Bede, apparentemente devoto per il bene ricevuto in passato dalla stessa e dal marito che lo ha accolto in famiglia e trattato come un fedelissimo, istruendolo e dandogli un futuro. Qui la vita sembra scorrere tranquilla fino all'arrivo dei figli di donna Anna, dapprima Giulia, con il marito Pasquale, poi la maggiore Mara (figlie in realtà della sorella e prima moglie di Tommaso), e dell'unico figlio naturale, Luigi. Riuniti nei luoghi dell'infanzia felice, preoccupati per la salute della madre, colpita da una forma di demenza senile, ma soprattutto alla ricerca delle "pietre di nonna Mara" e forse di verità celate per troppi tempo.
Tutti si affannano alla ricerca del tesoro, scoprendo anfratti e passaggi segreti, ma anche discrepanze tra i racconti del servile Bede, e ciò che vedono succedere attorno a loro.
Bede, un personaggio che attrae e respinge allo stesso tempo, lui che nasconde più di un segreto, dalla gestione delle serre, all'appartenenza ad una setta, i "Numeri", che vedono nella presenza della Famiglia Carpinteri un impedimento al regolare svolgimento delle loro attività. Sarà proprio l'insistenza nel voler allontanare la famiglia, a creare un vortice in cui l'autrice ci porta a scoprire segreti, sfumature, veleni, storie tossiche, narrati a doppia voce da Mara, figlia prediletta, e Bede, amante di donna Anna, e non solo.
Un intrigo di emozioni, di temi forti, che spesso ci fanno perdere il filo principale della narrazione, deviandoci su argomenti ostici, oscuri, a volte affrontati troppo crudamente e superficialità. Questa è forse l'unica pecca di questo romanzo, la troppa carne al fuoco cui l'autrice non riesce a dare la giusta importanza.
"il cielo è il nostro compagno di sempre. Ogni paese ha il suo cielo, ed è sempre bello. Anche se piove. Appartiene a tutti, poveri e ricchi (...) il cielo non annoia mai nemmeno quando il sole ci batte mese dopo mese, il colore del cielo cambia ogni giorni, picca, ma cambia. Ci volano gli uccelli nel cielo, e gli aeroplani. E ci voleremo tutti noi quando moriamo, se siamo buoni"...e chissà che Bede e donna Anna, non siano volati in cielo insieme, con i loro segreti, come si erano promessi e come si prospetta all'inizio del romanzo con il doppio funerale, da celebrare insieme.

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