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La chimera
 
La chimera 2018-02-17 11:57:45 siti
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
siti Opinione inserita da siti    17 Febbraio, 2018
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La storia come espressione del nulla?

Come la nebbia diradandosi permette di mettere a fuoco i contorni di un paesaggio e di farlo apparire ai nostri occhi per l’oggettiva bellezza che gli è propria e che, fino a qualche minuto prima, pareva inimmaginabile, così il romanzo di Vassalli squarcia la dimenticanza e fa affiorare un vissuto particolare perso nella Storia. Il sole dirada la nebbia e restituisce la visione del Monte Rosa, la scrittura, unita all’indagine storiografica, precisa e puntuale, riporta in vita uno scorcio di primo Seicento, di cui oggi non è rimasta traccia visibile ma solo documenti scritti. Lo storico riesuma la storia , lo scrittore la romanza e la ammanta di una personale visione, dura come la constatazione dell’assoluta assenza di Dio. La storia è quella di una comunità intera, Zardino, paese della bassa novarese e con essa di Antonia, giovane esposta, adottata da una famiglia del piccolo borgo e condannata al rogo in qualità di strega. Un ventennio appena , quello contenuto fra il 1590 e 1610, per ritrarre una singola esistenza e con essa un’epoca , nel tentativo, ben chiarito dall’autore, di sopprimere il chiassoso presente echeggiante di voci individuali ed egoistiche, rumoroso e inutile, cercando una verità nella storia del passato. A lettura ultimata, il congedo però richiama ancora quel nulla della premessa in una costatazione amara e feroce : tutto è finito, non c’è verità, non c’è niente, niente; le pagine della storia, rumorose e crudeli si aprono e si chiudono con assordante disinvoltura che evolve poi nel nulla silenzioso.

L’approccio al romanzo è stato molto positivo proprio per la potenza della sua premessa che è di una bellezza nostalgica e poetica, l’avvio della vicenda interessante anche se progressivamente ha perso di interesse ai miei occhi ai quali, prepotente, si affacciava il modello manzoniano. Delusa forse dalla mancata caratterizzazione della giovane Antonia, a tratti venendo rapita dalla descrizione d’ambiente, ho attraversato fasi di interesse vivo, alternate a fasi di stanca e di piatta assoluta. Quando, infine , la vicenda particolare di Antonia si è imposta prepotente, con la narrazione del processo, della carcerazione, della condanna e del rogo, ho goduto pienamente di questa lettura.
Non dico di essere ancorata al modello provvidenziale del Manzoni nella visione della storia ma questa veduta nichilista mi ha deluso e fatto rimpiangere l’ironia manzoniana sorniona e utile ad alleggerire la finitezza del mondo e dell’uomo. Ho bisogno inoltre di proiettare, come dice Vassalli, la mia immagine e tutto il mio essere in quel buio che non posso associare al nulla.

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Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
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Ciao Laura, recensione interessante la tua, che mi ha fatto rammentare come, quando lessi anni fa questo romanzo, mi avesse colpito lo stile freddo, distaccato e oggettivo di Vassalli, il quale, anziché togliere pathos alla vicenda, la rendeva - a mio parere - ancora più agghiacciante ed emotivamente intensa. Dopo aver letto "La chimera" mi era capitato di vedere un bellissimo film di Paolo Benvenuti sullo stesso argomento, "Gostanza da Libbiano", che ti consiglio vivamente se vuoi tornare a immergerti per 90 minuti nell'epoca dell'Inquisizione e dei processi alle streghe. Tra l'altro il film lo puoi trovare tranquillamente su youtube, disponibile a chiunque. Buone letture!
siti
21 Febbraio, 2018
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Grazie Giulio per la dritta e per aver condiviso la tua opinione sul romanzo.
In risposta ad un precedente commento
valfed33
17 Aprile, 2020
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Utilissimo consiglio grazie
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