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La lealtà in amore
Letizia Pezzali edita in libreria per Einaudi un romanzo particolare, dallo strano titolo: Lealtà. La parola “lealtà” ha un che di cavalleresco, di biblico, dai tempi andati. Anche se personalmente la storia narrata mi è parsa abbastanza irreale, poco consona alla quotidianità.
La vicenda è ambientata tra i futuristici palazzoni di Canary Wharf, il distretto finanziario che rivaleggia con la City. E’ la storia di Giulia, giovane studentessa in economia, che si innamora perdutamente, fino all’ossessione, di Michele, un uomo di diciannove anni più grande, sposato (pare) felicemente, con una figlia. Il romanzo è un continuo tra presente (Londra, la finanza e un viaggio a Milano) e il passato (Michele, il sesso, la ricerca del padre). Il titolo, Lealtà, è ispirato ad verso di Seamus Heaney, che qui è anche un importante personaggio della finanza. E’, infatti, il capo di Giulia, un uomo da raccontare, e da ammirare. Un duro col cuore tenero, pieno di sentimenti. Se ti vuol bene avrai con lui una corazza che ti preserva per sempre. Se ti odia, meglio evitare.
Lealtà è un romanzo sui sentimenti, sull’amore che:
“non esige (sempre) fedeltà. Solo lealtà assoluta. Parola eterna che molti scambiano per antica. La fedeltà ce l’ha dentro, ti viene naturale. (…) La lealtà è un’altra cosa. Perché sei tu che entri in gioco. Prima che con gli altri devi essere leale con te stesso.”.
Giulia, bellissima voce narrante, viviseziona questo amore. Con fatica, che conduce lontano. Ne esce, al contempo, sicura e destabilizzata. Un amore che non risponde ai sms. E lei perde il controllo. Quando lo recupera, non c’è più tempo per lui; c’è solo un profilo Facebook e un gattino bianco, proprio lui che odia i gatti. Perché la vita è volabile, e non torna indietro.
Ne scaturisce un romanzo erotico ai tempi della Brexit. Di attualità straordinaria, scritto con una prosa che nel proseguo avvince sempre di più.