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Il sogno americano degli anni '90
Eugenia, adolescente romana catapultata in Florida, è la protagonista del libro di Chiara Barzini, Terremoto. Il testo è stato pubblicato prima in America, poi in italiano. Fatto editoriale alquanto curioso.
Nell'agosto del 1992, Eugenia con la sua famiglia, è costretta dal padre, che vuole girare un film, a trasferirsi a Los Angeles, un posto dove:
"è sempre estate".
Si trasferiscono alla San Ferdinando Valles, e il passaggio è, per l'adolescente, abbastanza traumatico. Il primo giorno di scuola è devastante, si accorge di essere totalmente diversa dagli altri, e dopo aver perso la verginità in un cimitero indiano con un suo compagno pellerossa, che fuma marijuana e un di peytate, il salto nel sesso occasionale e nella droga è una tappa obbligata. Si veste con "un costume di gomma" immaginario che nelle sue intenzioni dovrebbe renderla impermeabile al mondo che la circonda. Unico modo per sopravvivere alla realtà.
"il mio nuovo costume di gomma era l'accessorio perfetto per affrontare paure, cambiamenti e smarrimento, aveva anche un cappuccio che funzionava da casco. Potevi sbattere la testa contro un muro e non sentire nulla. Comincia ad affrontare le giornate come se fossero quei sogni in cui hai gli occhi aperti ma vedi male.".
Il terremoto, che dà il titolo al romanzo, è quello del 1994, di magnitudo 6,7, simbolo di ciò che avviene, intimamente, in Eugenia, i suoi continui crolli nella sua identità fino a trovare nel caos di Los Angeles la sua vera essenza e la voglia di ricominciare. La cornice che fa da sfondo è il sogno americano, quell'ossessione che vede l'America come terra di ricchezza e di fortuna, che ha attirato milioni di persone, e che l'autrice tratteggia con innata sapienza. L'impatto è forte e poco positivo, ma importante. Un libro giocato a più livelli, la fotografia della realtà viva e pulsante dietro la chimera di un sogno.