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L'amore, come il dolore, è una livella...
La cronaca di un amore nato e morto in soli quattro mesi, un amore breve, ma soprattutto "sbilanciato", un amore che ha lasciato a terra, sanguinante, una sola vittima.
Un amore come ce ne sono tanti, eppure convinto di essere unico, l'unico degno di essere chiamato tale.
Un amore imperfetto.
Imperfetto l'amore ed imperfetto pure il dolore della sua fine.
Ma ne esiste forse di altro tipo?
La disperazione dell'abbandono percepito come perdita di parte di sé, in senso proprio fisico, quando l'assenza, la mancanza, diventa incapacità di vivere.
Luca e Maurizio...
Luca ama, ama di un amore senza remore, quel tipo di amore disposto a tutto pur di compiacere l'altro, anche annullarsi, umiliarsi...
Maurizio ama (meno)...e poi non ama più.
Perché a volte il sentimento finisce, semplicemente.
Si logora, si perde, prende altre direzioni...
E la fine di un amore non guarda in faccia a niente, non conosce alcuna differenza...né di età, né di cultura, né di razza, né di religione, né tantomeno di genere.
L'amore, come il dolore, è una livella...ci rende tutti dannatamente uguali.
Pur essendomi piaciuto il tema trattato e la struttura del romanzo, con le sue istantanee del dolore e i suoi salti temporali, il libro non mi ha convinto fino in fondo...a tratti troppo zuccheroso per i miei gusti.
Avrei preferito che Cotroneo avesse dato un taglio meno romantico e più incisivo, avrei voluto meno cuore e amore e più graffi.
Ho di gran lunga preferito "Un bacio" che, pur presentando anch'esso uno stile narrativo piuttosto esile, riesce a far arrivare un messaggio forte, e lo fa facendoti esplodere una bomba fra le mani.
Qui non succede, si rimane in attesa di qualcosa che non arriva...e quello che resta, o almeno che è restato a me, è la sensazione di un'accasione perduta.
Peccato, perché lui è bravo, mi piace.