Dettagli Recensione
Balikwas
Il rapporto tra un figlio ed un padre è al centro di questa storia tutta italiana, stranamente ambientata nella confusa, poliedrica ed anche un po’ violenta Marsiglia. E’ forse l’essere fuori dall’ordinarietà, per un motivo comunque familiare, che permette questo avvicinamento tra padre e figlio. O forse, più che un avvicinamento è una conoscenza, una scoperta, perché i due, complice una piccola terapia di deprivazione del sonno, arrivano ad un punto inatteso di confidenze. E’ l’effetto baliwkas, una parola straniera che significa saltare all’improvviso in un’altra situazione. In questa storia si salta dall’avere un padre e un figlio abituati ad interagire tra loro in modo ordinario, secondo i classici schemi familiari, all’avere due adulti alla pari, che fino a due giorni prima quasi non si conoscevano nella loro individualità, ma che, in modo estremamente naturale e libero, si svelano l’uno all’altro, in un rapporto maturo figlio-genitore, che è una delle cose più belle che si può desiderare di avere dalla vita. La storia è potente, piena di sentimenti, di affetto, di tenerezza e la scrittura di Carofiglio ci prende per mano e ci conduce piano piano ad un finale, che, in poche righe, riassume in modo magistrale uno dei tasselli più importanti del puzzle della nostra vita.