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desiderare non basta, bisogna volere
“Silke viene dal silenzio, dall'ordine e dal bianco”. Dal silenzio di una vita che soffoca le emozioni, dall'ordine di una ricca famiglia in cui la reputazione conta più della verità e dal bianco di una città, Innsbruck, in cui tutto appare perfetto. Fugge da un padre che le ha imposto una “maschera capace di nascondere i sentimenti, i desideri, le paure e anche il dolore”, che l'ha costretta a vivere senza la possibilità di scegliere, né di sbagliare. Fugge da un passato di sofferenze, di umiliazioni e di vergogna con la speranza di poter ricominciare “nella direzione opposta” a quella dettata dai suoi genitori. Silke ha ventiquattro anni quando arriva a Marsiglia per trascorrere sei mesi in un monolocale rumoroso e sporco, ma dal quale può “vedere il mare che segna la linea di confine tra l'ordine e il caos”. Agli occhi della ragazza si spalanca finalmente un mondo pieno di colori, di profumi, di voci e di vita. Silke, curiosa ma alquanto spaventata, inizia ad aprirsi e a conoscere persone umili, ma sagge e disponibili ad aiutarla a superare la paura di vivere e di amare. Tre personaggi contribuiscono in modo decisivo alla rinascita della protagonista: Murielle, ex prostituta che si prende cura di lei come una madre, un'anziana gattara che le dispensa saggi consigli e Didier, giovane ed affascinante ladro che le farà battere di nuovo il cuore. Grazie a questi nuovi amici Silke capisce che essere felici è una scelta e che per ottenere qualcosa si deve lottare: “desiderare non mi è mai bastato” le confida Murielle, “io ho voluto. Ho voluto fortemente ogni cosa. E tutto ho strappato alla vita”. (p. 107)
Ho trovato questo romanzo molto piacevole: l'intreccio è semplice e forse per certi aspetti poco credibile, ma coinvolgente soprattutto perché a lungo resta celato il motivo per cui Silke si è trovata costretta ad abbandonare Innsbruck. La vera protagonista di questa storia è, a mio avviso, Marsiglia in cui l'autore ha vissuto e di cui sa trasmettere l'atmosfera multietnica, caotica, inebriante di profumi e di colori. Nicola Lecca, autore premiato in Italia e tradotto anche all'estero, si definisce “un artigiano della parola”: sceglie ogni termine con accuratezza, ha uno stile elegante e scorrevole.
“I colori dopo il bianco” è una favola moderna che trasmette una sensazione di positività, di rinascita, di libertà.
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Commenti
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Un caro saluto
Elena
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Affascinante lo sfondo colorato di Marsiglia e ottimo il messaggio che la storia trasmette, anche perché «Il destino non esiste. Non c'è. È un'invenzione. Il destino sei tu. È ciò che vuoi: ciò che desideri.»
Un caro saluto! :)